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Guerra in Ucraina

Mazzata sull’ex calciatore della Premier: Putin lo ha chiamato per andare a combattere in Ucraina

Il mondo è caduto sul 37enne Diniyar Bilyaletdinov, ex centrocampista dell’Everton e della nazionale russa: è tra i 300mila riservisti chiamati alle armi da Putin per andare a combattere in Ucraina. E non l’ha presa bene.
A cura di Paolo Fiorenza
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La mobilitazione parziale annunciata una settimana fa da Vladimir Putin non soltanto dà il senso delle difficoltà – impreviste e sottovalutate – che la Russia sta incontrando nella sua campagna militare in Ucraina, ma rappresenta un vero e proprio dramma per tutti coloro che si sono visti recapitare la chiamata alle armi. Nonostante le censure, infatti, le notizie sulle decine di migliaia di morti, scomparsi, mutilati, prigionieri che stanno colpendo l'esercito russo non possono essere silenziate del tutto e sono davvero pochi quelli pronti ad abbracciare per amor di patria una guerra che li strapperà all'improvviso dalle loro case e li manderà all'inferno del terreno di battaglia.

Tra i 300mila riservisti che sono stati chiamati al fronte c'è anche l'ex calciatore dell'Everton e della nazionale russa Diniyar Bilyaletdinov. Il 37enne centrocampista ha giocato in Premier League tra il 2009 e il 2012, inoltre è stato medaglia di bronzo con la Russia agli Europei del 2008 e in patria ha vinto il titolo con la Lokomotiv Mosca. Insomma parliamo di una stella del calcio russo, eppure neanche lui ha potuto evitare che il mondo gli cadesse addosso e il sangue gli si gelasse nelle vene quando ha avuto quella comunicazione che mai avrebbe voluto ricevere: hai fatto la leva, sei ancora giovane, devi sposare la causa russa senza se e senza ma. E pazienza se si tratta di combattere una guerra che davvero in molti non sentono propria, di cui intravedono motivi lontani e che sta portando tantissimi russi a fuggire dal Paese pur di non imbracciare le armi.

Diniyar Bilyaletdinov con la maglia della nazionale russa nel 2007
Diniyar Bilyaletdinov con la maglia della nazionale russa nel 2007

La chiamata di Bilyaletdinov, ritiratosi dal calcio professionistico all'inizio del 2019, è stata confermata da suo padre: "Diniyar ha davvero ricevuto una convocazione – ha spiegato il genitore a Sports.ru, sottolineando tuttavia come il ragazzo non avesse mai svolto il servizio militare in senso stretto, armi alla mano – Ha prestato servizio, ma è stato con un orientamento sportivo. Cioè, sì, ha prestato giuramento, ma ha prestato servizio nella linea sportiva. Sono passati 19 anni".

Il padre di Bilyaletdinov ha poi detto che qualcosa non torna dal punto di vista dell'obbligo circa quella chiamata: "La legge dice ancora: chiamare persone fino a 35 anni, e lui ne ha 37, quindi c'è una sorta di incoerenza in questo caso. Ora scoprirà se la comunicazione è corretta o se è stato inviata in anticipo. Tutto può succedere. Se ci fosse una mobilitazione generale, non ci sarebbe bisogno di fare domande. Ma per ora il presidente ne ha stabilita una parziale: tutto dovrebbe essere a norma di legge". Insomma l'ex calciatore della Premier non l'ha presa certo bene ed è già alla ricerca di possibili scappatoie.

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