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Marotta: “Cristiano Ronaldo è diverso rispetto agli altri”. Cosa faceva alla Juventus con l’acqua

Beppe Marotta di grandi calciatori ne ha visti tanti, ma cita Cristiano Ronaldo come esempio massimo della componente mentale di un campione: l’ex AD della Juventus racconta cosa faceva il portoghese quando vedeva le bottiglie dell’acqua.
A cura di Paolo Fiorenza
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Beppe Marotta non ha dubbi quando deve spiegare cosa differenzia il campione da tutti gli altri, quel tratto distintivo che in pochissimi hanno. L'attuale presidente dell'Inter fa un solo nome, quello di Cristiano Ronaldo, citato come esempio di massima devozione e applicazione mentale a quello che fa ormai da quasi un quarto di secolo, ovvero segnare a pacchi ed essere assieme a Leo Messi il calciatore che ha segnato l'ultima era pallonara. Per far capire bene il concetto, il dirigente varesino – intervenuto oggi alla presentazione di un libro – ha raccontato cosa faceva Ronaldo quando giocava nella Juventus: l'analisi delle caratteristiche organolettiche dell'acqua minerale.

Cristiano Ronaldo con la Juve ha vinto due Scudetti, una Coppa Italia e una Supercoppa
Cristiano Ronaldo con la Juve ha vinto due Scudetti, una Coppa Italia e una Supercoppa

Beppe Marotta racconta cosa faceva Cristiano Ronaldo alla Juve quando vedeva le bottiglie dell'acqua

"Tanti talenti abbiamo visto noi, che poi non sono diventati campioni, e se non lo sono diventati è perché è la sfera mentale che gli è mancata, non quella fisica, quella tecnica, dove erano veramente degli artisti. È quella mentale, lì sono mancati e non riescono ad arrivare", ha premesso Marotta, ricordando poi cosa lo aveva colpito del campione di Madeira, tuttora a 40 anni bomber implacabile con le maglie dell'Al Nassr e della nazionale portoghese (a questi ritmi supererà sicuramente i 1000 gol in carriera, suo obiettivo dichiarato, attualmente è a 946).

Marotta ha incrociato Ronaldo alla Juventus tra il luglio del 2018, quando fu annunciato il suo clamoroso trasferimento dal Real Madrid, e la fine dello stesso anno, momento in cui il varesino lasciò il club bianconero per accasarsi all'Inter: "Io ho avuto la possibilità per pochi mesi di gestire Cristiano Ronaldo. Cristiano Ronaldo è diverso rispetto agli altri, non c'è niente da fare. Lui quando andavamo in trasferta e c'erano sul tavolo le bottiglie dell'acqua minerale, te la prendeva e analizzava tutto quello che erano le caratteristiche dell'acqua e poi si confrontava con il dottore e diceva ‘scusa ma perché queste caratteristiche sono così, la percentuale è così'. Ecco, se Cristiano Ronaldo oggi gioca ancora ed è un campione, lo è sicuramente perché è lui stesso che usa l'intelligenza per arrivare a certe componenti".

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