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Mario Balotelli compie 30 anni e non sa a che punto è la sua carriera né il suo futuro

Mario Balotelli oggi compie 30 anni ma questa specie di Signor Godot del calcio italiano del XXI secolo ormai non sa più a che punto è la sua carriera dopo la brutta parentesi di Brescia e ha poco tempo per capire cosa accadrà nell’immediato futuro. Con SuperMario sembra un’eterna attesa, che forse non finirà mai, e di cui non siamo coscienti del tutto ma che affrontano sia i suoi sostenitori che i detrattori.
A cura di Vito Lamorte
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"Non accade nulla, nessuno arriva, nessuno se ne va, è terribile!". Partendo da questa frase di Samuel Beckett potremmo riassumere la carriera di Mario Balotelli, che oggi compie 30 anni ma di cui tanti suoi tifosi e gli appassionati di calcio aspettano ancora l'esplosione definitiva. Su di lui sono stati spesi kg di carta e ore di trasmissioni ma Balo è una specie di Signor Godot del calcio italiano del XXI secolo, che ormai non sa a che punto è la sua carriera dopo la brutta parentesi di Brescia e ha poco tempo per capire cosa accadrà nell'immediato futuro.

A casa sua, nella città dove è cresciuto, doveva arrivare il salto di qualità dopo dei buoni anni a Nizza ma SuperMario è finito nel vortice che anche in passato aveva già provato e così tutti i suoi tifosi, pochi, e i suoi detrattori, molti, sono sempre lì su quella desolata strada di campagna ad attenderlo alla prossima mossa. Chi per incitarlo e chi per giudicarlo, a seconda della postazione o della parte.

Con Balotelli è così. Sembra una continua rincorsa, un affannarsi per trovare un qualcosa di simile ad una stabilità che forse non fa parte del personaggio ma che, molto probabilmente, tutti avremmo voluto vedere. Prima o poi. Un'eterna attesa che forse non finirà mai e di cui non siamo coscienti del tutto. "Oggi non verrà, ma verrà domani". 

La domanda, però, a questo punto è: 30 anni quali sono i suoi progetti futuri? Difficile dirlo con certezza. La stagione a Brescia non si può valutare positivamente e non sono i numeri a fare la differenza per ciò che riguarda Mario ma ciò che effettivamente ha intenzione di fare per la sua parte finale di carriera: dopo il giro di boa si vedono le cose in maniera diversa e bisogna capire se anche per Balotelli sarà così.

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È evidente che avrebbe ancora le carte in regola per essere un attaccante importante ma dipende solamente da quello che vuole lui: per la critica sarà indifferente, qualunque cosa accada, perché Mario è bersaglio semplice, fin troppo scontato. È finito nel mirino di una parte della stampa anche l'anno che a Nizza fece 26 gol in 38 partite figuriamoci se non poteva esserlo nell'anno della rescissione con il Brescia? La carriera di Balo è stata per la maggior parte così: perché affrontare o discutere di un problema quando si può creare un colpevole?

L'attaccante nato a Palermo è sempre stato al centro di polemiche e di critiche e spesso le cose fatte in campo venivano oscurate dall'obiettivo rivolto solo su alcuni comportamenti o su determinati atteggiamenti. Lui ci ha messo molto del suo in alcune situazioni ma, a differenza di altri che sono stati coperti dalle società o hanno agito con più furbizia, SuperMario non si è mai nascosto: l'ex attaccante di Inter, Manchester City, Milan, Liverpool e Nizza si è sempre assunto le responsabilità per ciò che ha fatto, nel bene e nel male.

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Balo ha vissuto sulla sua pelle il razzismo del nostro paese fin da piccolo ed è una cosa che si porta dentro sempre ma per minimizzare questa situazione spesso è stato spostato l'obiettivo su altre cose e non sull'importante tematica, che all'inizio dello scorso campionato ha visto una breve discussione: l'esempio negativo era il pallone calciato in tribuna e non il coro razzista, con tanto di video, nei suoi confronti. Il dito e la luna, as usual.

Questo ragazzo nato a Palermo è e rimarrà uno dei più grandi rimpianti del calcio italiano soprattutto perché in piccole dosi ha mostrato quello che poteva ma non è mai passato al livello successivo, lo step delle consacrazione che tutti, anche i suoi detrattori, si aspettavano: ci saremmo aspettati un Mario Balotelli perennemente con i muscoli in vista come quella bellissima sera di giugno del 2012 contro la Germania ma siamo qui in attesa, ancora una volta. Perennemente in attesa.

"Non accade nulla, nessuno arriva, nessuno se ne va, è terribile!" (Aspettando Godot, Samuel Beckett 1952)

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