Marelli spiega quanto guadagnano gli arbitri in Italia: “Prendevo 500 euro quando ero in Serie A”

Per arrivare fino alla Serie A gli arbitri italiani devono attraversare un percorso molto tortuoso che comincia da giovanissimi e che non comprende sempre compensi stratosferici. Luca Marelli, ex direttore di gara e ora commentatore arbitrale per DAZN, ha spiegato come funziona il meccanismo e qual è la strada che i più giovani devono intraprendere per seguire le orme dei grandi e sognare un giorno di diventare internazionali.
Intervenuto al DoppioPasso Podcast l'ex arbitro ha rivelato un po' di retroscena dietro a questa figura che è al centro delle discussioni solo quando si accendono le polemiche. Ogni settimana c'è un tormentone diverso, ma sono pochi quelli che davvero sanno come si svolge la vita di un arbitro e cosa accade prima di poter dirigere le grandi partite del nostro campionato, ma soprattutto quanto si guadagna in un mondo dove girano soldi a non finire.

I compensi degli arbitri in Italia
C'è poca chiarezza sotto questo punto di vista e non tutti sanno a quanto ammonta lo stipendio dell'arbitro per ogni partita diretta. Marelli confessa che partendo dal basso la cifra è quasi simbolica: "In Serie C non si arbitra per soldi perché si prendono 200 euro lordi, più il rimborso spese". Quando si alza il livello anche i guadagni aumentano, ma c'è una differenza molto netta che dipende dai ruoli che vengono ricoperti: "In Serie A sono intorno ai 4000 euro lordi a partita, con la Can A e B cambia tutto. Fare i conti in tasca agli arbitri è brutto, se mi chiedete quanto prendevo ai tempi non me lo ricordo mica. Ho vaghi ricordi della diaria. Da quarto ufficiale prendevamo 500 euro e credo sia rimasto uguale anche adesso, in Serie A e Serie B uguale. Gli arbitri che lavorano in realtà sono molto pochi".
Una volta entrati nella Can A-B, ossia la commissione nella quale si può essere designati per arbitrare le partite del massimo campionato italiano, non c'è alcuna differenza in base alla difficoltà dell'incontro al quale si viene assegnati. Ogni partita, delicata o semplice che sia, ha gli stessi compensi diversamente da quanto accade in Europa dove esistono le categorie: "Per un arbitro non c'è differenza economica tra Inter-Juve e Cremonese-Pisa. In Champions League è diverso perché dipende dalla categoria dell'arbitro. In campo internazionale si sale o si scende di categoria a fine anno, a dicembre, sulla base dei voti".

Cosa fa oggi Marelli
Ha arbitrato la sua ultima partita in Serie B nel 2009 prima di lasciare il mondo arbitrale nel 2011 e continuare la sua carriera da avvocato, con lo studio aperto a Como negli anni della sua carriera da arbitro. Da quel momento Marelli ha scelto di dedicarsi alla divulgazione per avvicinare i tifosi al mondo dei direttori di gara e analizzare le partite facendo chiarezza sul regolamento. Dal 2021 collabora con DAZN, per il quale riveste il ruolo di commentatore tecnico arbitrale: ogni weekend accompagna la telecronaca con le sue analisi e mette in luce gli episodi più rilevanti durante le partite.