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Malinovskyi: il vice Ilicic è diventato il nuovo fenomeno dell’Atalanta di Gasperini

Ruslan Malinovskyi si è conquistato un posto fisso nell’11 titolare di Gasperini alla sua prima stagione in nerazzurro. Arrivato dal Genk come semplice alternativa di Ililic, l’ucraino (classe 93) si sta confermando a livelli altissimi: gol (8 in stagione) e assist (7) oltre a prestazioni di assoluto livello. Elemento in più, capace di fare tutto e bene: l’ala, il mediano e il trequartista.
A cura di Alessio Pediglieri
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Bene, forse benissimo. Ruslan Malinovskyi si è confermato in questo post lockdown il più prezioso tra i gioielli incastonati da Gasperini nella rosa dell'Atalanta. Il centrocampista ucraino è riuscito a inserirsi tra le pieghe delle scelte del tecnico nerazzurro, strappando consensi attraverso prestazioni sempre più positive e convincenti tanto da porsi quale alternativa di pregio a Ilicic, lo sloveno che a questo punto può tranquillamente rifiatare in panchina, preservandosi per l'obiettivo più illustre, il quarto di finale secco di Champions League contro il Psg ad agosto.

Una crescita esponenziale per l'ucraino che è sbocciato tra le mani di Gasperini di partita in partita, a partire dalla 15a giornata di Serie A, quando ha trovato il suo primo gol stagione: ad oggi per Malinovskyi sono 7 le reti in totale impreziosite da 5 assist in campionato. Ma al di là dei numeri sotto porta, ciò che stupisce è la sua crescita tattica e tecnica, in grado di gestire la mediana con grande esperienza al di là della sua giovane età (classe 1993). Contro il Brescia, nel derby dominato 6-2, Malinovskyi è stato tra i più intraprendenti, reattivi, presenti in quasi tutte le azioni più importanti dei nerazzurri. Ha fornito il prezioso assist a Pasalic per il gol dell'1-0 dopo nemmeno 2 minuti; ha segnato la rete della sicurezza (3-1) ed è uscito dal campo al 75′ tra gli applausi dei presenti e – di certo – tra l'esultanza dei propri tifosi a casa.

La crescita, dal Genk alla conferma con l'Atalanta

Cresciuto calcisticamente nello Shakhtar dove ha militato tra il 2006 e il 2013 facendo tutta la trafila delle giovanili fino alla prima squadra, Malinovskyi ha trovato la sua affermazione internazionale in Belgio, nel Genk dove ha disputato tre stagioni prima di essere prelevato nel 2019 dall'Atalanta, per un contratto triennale per un costo complessivo inferiore ai 14 milioni. Un affare economico e tecnico, visto che oggi il club bergamasco si ritrova in mano un giocatore il cui valore è triplicato.

Sa fare tutto: ala, mediano, trequartista

Al di là del valore di mercato, Malinovskyi al momento rappresenta anche un bagaglio tecnico essenziale nelle dinamiche dell'Atalanta: sa fare tutto in mediana, dal classico centrocampista centrale, alla mezz'ala fino al ruolo di trequartista. Utilizza bene entrambi i piedi ha forza fisica e controllo e un tiro dalla distanza importante. Al di là del suo supporto in campionato, Malinovskyi si è dimostrato importante anche per il cammino europeo dell'Atalanta: un gol (nel 5-1 subito dal Manchester City) e 1 assist (nella vittoria contro i suoi ex compagni dello Shakhtar)

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