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Macché fallimento, la Juve chiarisce le cose: “Primo obiettivo raggiunto, ora tra le prime quattro”

L’Ad della Juventus Maurizio Arrivabene mette le cose al loro posto: “Non abbiamo mai raccontato nulla di diverso. Il rinnovo di Dybala? Ci sono i quattro parametri che vanno rispettati”.
A cura di Paolo Fiorenza
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La delusione dei tifosi della Juventus dopo la fragorosa disfatta casalinga contro il Villarreal in Champions League è dura da essere digerita. Dopo l'1-1 dell'andata nessuno poteva pensare ad un crollo come quello andato in scena allo Stadium, pur con le assenze di giocatori chiave come Chiellini, Bonucci, Chiesa, McKennie e Zakaria, oltre alle condizioni non ottimali di Dybala e Bernardeschi, che Allegri ha potuto utilizzare solo negli ultimi minuti del match per non rischiare di perderli più a lungo.

Lo 0-3 ha messo inevitabilmente sul banco degli imputati il tecnico bianconero, che ha replicato a muso duro a chi gli nominava la parola fallimento per descrivere il risultato della Juve nella sua campagna europea: Allegri ha parlato di "disonestà intellettuale". Adesso a fare chiarezza su quali fossero i reali obiettivi della squadra ad inizio stagione ci pensa l'Ad Maurizio Arrivabene: "Se ho assorbito la sconfitta? Sono un parsimonioso bresciano molto pragmatico e non racconto frottole. L'obiettivo di questa stagione era il passaggio agli ottavi e il posto Champions per la prossima. Raggiunto il primo, abbiamo proceduto partita dopo partita".

Maurizio Arrivabene col vicepresidente Pavel Nedved
Maurizio Arrivabene col vicepresidente Pavel Nedved

"L'uscita è stata spiacevole in assoluto, ma non cambia di una virgola i nostri piani – spiega il dirigente bianconero al Corriere dello Sport – Si chiude un capitolo e se ne apre un altro, la società è focalizzata su un progetto triennale, nel quale – l'abbiamo tutti ben chiaro – deve coesistere l'aspetto finanziario con quello sportivo, i conti con i risultati del campo. Non abbiamo mai raccontato nulla di diverso, a partire dalla scorsa estate. Vlahovic e Zakaria sono acquisti fatti in funzione di questa stagione, ma soprattutto della prossima. L'accelerazione di gennaio ha motivazioni evidenti. Attorno a Dusan c'erano dei movimenti, in particolare di club stranieri. Abbiamo considerato che se ci fossimo spinti fino a giugno probabilmente non saremmo risultati competitivi nella sempre meno ipotetica asta con inglesi e spagnoli".

Arrivabene sottolinea come ci sia massima unità d'intenti tra chi prende le decisioni per il bene della Juve e rassicura sulla presenza sul pezzo del presidente Agnelli: "Io sono innanzitutto un tifoso della Juve, conosco l'amarezza, le sensazioni che si provano quando si sta dall'altra parte, le ho vissute sulla pelle. Ora che sono da questa, con la consapevolezza del ruolo e delle responsabilità, reagisco diversamente. Alla Juve è cambiata la struttura, siamo qui non per ricostruire, ma per costruire. Io, Nedved, Cherubini e Allegri: scelte, decisioni e programmi sono il frutto di riflessioni a quattro teste e non prescindono dalla condivisione di percorsi e obiettivi. Naturalmente sotto la supervisione di Andrea Agnelli che vive la Juve in maniera totale, arriva in sede alle 7 e mezza del mattino – di solito a quell’ora ci siamo solo io e lui – e se ne va quando è buio. È distratto dalla Superlega? Proprio per niente. È presentissimo nel quotidiano. La Superlega è un tema che non si può abbandonare, siamo informati da lui su tutti i passaggi".

Paulo Dybala va a scadenza il 30 giugno
Paulo Dybala va a scadenza il 30 giugno

L'Ad della Juve non può sottrarsi al tormentone del rinnovo di Paulo Dybala, che oggi sembra decisamente più lontano rispetto allo scorso autunno quando l'accordo pareva ad un passo: "L'inverno scorso c'è stato l'aumento di capitale da 400 milioni, che serviva a aggiustare i conti, non per il mercato, in più aspettavamo la semestrale, di conseguenza si sono rese necessarie nuove valutazioni riassumibili nei quattro parametri. L'aspetto tecnico, il numero delle presenze effettive, la durata del contratto e il valore economico attribuibile al singolo giocatore. Parametri che devono essere rispettati. Ho letto le conclusioni tratte dai giornali. Scaricato, mollato… Abbiamo scelto di far slittare l'ultimo incontro semplicemente perché il tecnico ha voluto mettere in bolla la squadra, avevamo davanti a noi la partita di Genova e il ritorno di Champions. Faremo un'offerta al ribasso? Vediamo come si presenta Paulo, nulla è deciso. Mi deve credere".

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