Lo straordinario caso di Romelu Lukaku: parla otto lingue diverse

Romelu Lukaku fa parte del presente e al momento del futuro prossimo dell'Inter. Un'autentica icona sbocciata nel cuore della tifoseria nerazzurra a suon di gol pesanti, ottime prestazioni e una disponibilità al confronto come pochi altri campioni. La disponibilità è al momento l'arma migliore del belga impossibilitato a scendere in campo come il resto dei suoi colleghi. Ogni volta che è in chat, in video per parlare ai tifosi o con qualche compagno, non mancano migliaia di follower che ne seguono i discorsi.
Perché Romelu Lukaku oltre ad essere un campione in campo è anche una persona istruita ed estremamente intelligente capace di parlare otto lingue differenti. Ed è per questo che in pochi mesi. al contrario di moltissimi stranieri da anni in Italia, ha imparato in modo fluente la nostra lingua con cui dialoga, si fa capire ed apprezzare.
Questo perché il 26enne attaccante belga è da sempre un fermo sostenitore del multilinguismo e dopo solo due mesi e mezzo è stato in grado di condurre un'intervista post-partita completa nella nostra lingua, senza necessità di interpreti. Le barriere linguistiche per lui non sono un problema anche se nella maggior parte dei casi sono spesso scoraggianti per i giocatori stranieri.
Il multilinguismo di Lukaku, sin da giovane
Dopotutto per il giovane Rumelu non è una novità: il belga è cresciuto nella sua terra natale parlando francese e fiammingo ed è stato sempre in grado di comunicare con i suoi parenti congolesi in ‘Lingala', una lingua bantu parlata in tutta la parte nord-occidentale della Repubblica Democratica del Congo e in gran parte della Repubblica del Congo. Lukaku sa anche parlare inglese, spagnolo, portoghese e tedesco, nonostante non abbia mai giocato a calcio professionistico negli ultimi tre Paesi
L'eccezione di Lukaku: i casi di Aguero, Bale e Ronaldo
La sua conoscenza del portoghese ha sorpreso tutti ai Mondiali del 2018, con Lukaku che ha condotto un'intervista post-partita in lingua dopo la vittoria del Belgio nei quarti di finale sul Brasile. Una capacità che è una eccezione nel mondo del calcio dove molti hanno difficoltà a imparare la lingua del Paese in cui giocano. Come Sergio Aguero che ancora oggi cerca di evitare interviste unicamente in inglese pur avendo firmato per il Manchester City nel lontano 2011. O come Gareth Bale che viene spesso criticato per la sua incapacità di comunicare in modo efficiente in spagnolo da quando ha firmato per il Real Madrid nel 2013. O come sta accadendo a Cristiano Ronaldo in Italia, oramai da una stagione e mezza con il portoghese che stenta nella nostra lingua, preferendo dichiarazioni in inglese.