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L’Italia batte la Moldavia con uno 0-2 striminzito: ma come li vogliamo fare questi playoff?

La Nazionale stenta e segna solo nel finale contro un avversario che nelle sei gare del girone di qualificazione aveva incassato ben 26 reti, con un media di oltre 4 a partita. Domenica c’è la Norvegia poi il sorteggio ci dirà contro chi giocheremo ai playoff.
A cura di Maurizio De Santis
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Un'Italia inconsistente e inerme batte con un risultato stentato (0-2) la Moldavia che nel girone di qualificazione è ultima con 1 punto e 27 gol al passivo (di cui 11 presi con la Norvegia). Le reti di Mancini all'88° e di Pio Esposito al 92° non cambiano la sostanza delle cose: è stata davvero una partita brutta. E quel 69% in possesso palla a favore sa tanto di ghigno beffardo: abbiamo tenuto a lungo la palla tra i piedi ma non sapevamo cosa fare. Nemmeno l'uno-due nel finale ha cambiato questa sensazione. Ci restano i playoff per non passare anche la prossima estate davanti alla tv, per la terza edizione consecutiva di Coppa del Mondo.

Eppure gli Azzurri erano partiti bene, almeno sotto il profilo della buona volontà. Raspadori (molto attivo) e Scamacca davano l'impressione che sarebbe stata la serata buona. Mancini ha mancato di un tanto così la porta. Poi il nulla, come inghiottiti in un limbo di "chi me lo fa fare, tanto a che serve?" abbinato alla persistente incapacità di proporre un gioco e una manovra offensiva che siano degne di chiamarsi tali anche contro un rivale davvero mediocre. Gattuso ha cambiato quel che poteva nella ripresa e anche sbracciarsi è servito a nulla.

La partita con la Moldavia sembrava l'occasione giusta per segnare un bel po' di reti e cullarci ancora per un po' nell'illusione che domenica prossima, a San Siro, ci saremmo potuti giocare il tutto per tutto contro la Norvegia per schiodarla da lassù e scipparle la qualificazione diretta ai Mondiali dalle mani. Le quattro sberle rifilate dagli scandinavi all'Estonia hanno spazzato via le supposizioni e i calcoli cervellotici degli inguaribili ottimisti, a cui adesso non resta che sgranare la coroncina per capire chi affrontiamo ai playoff considerato lo spauracchio delle precedenti esperienze quando Svezia e Macedonia del Nord ci hanno lasciato a casa.

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Forse la Nazionale s'è sentita svuotata dopo aver saputo che Haaland aveva fatto polpette anche dell'Estonia, cancellando anche la flebile illusione di vederla fermata anche da un pareggio. Chissà. Forse la rassegnazione ai playoff ha trasformato il "ringhio" in un "miagolio", smorzando pure quel poco di motivazione che può regalare la maglia Azzurra. Chissà. Oppure la paura di farsi male e rimediare infortuni improvvidi deve aver suggerito anche ai più furibondi di restare col sangue freddo. Chissà. O, molto semplicemente, questa Nazionale rivisitata e corretta non è capace nemmeno di fare il solletico a un avversario che nelle sei gare giocate prima dell'Italia ha preso ben 26 gol, con una media di 4,3 a match. Chissà… e che strazio, davvero, accompagnato da un sospiro pensando che così ci presenteremo agli spareggi di marzo.

Il sorteggio dirà contro chi ci stringeremo a coorte per evitare la più nefasta delle risoluzioni: non andare in Coppa del Mondo facendo filotto di flop, il terzo dal 2014. Fa venire i brividi al solo pensarlo. Poi vedi quanto fa fatica l'Italia e in testa ronza l'unica domanda sensata: ma che ci andiamo a fare e come li giochiamo conciati così?

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