Lionel Messi: “Niente sarà più lo stesso dopo il virus, troppi morti e tanta frustrazione”

Lionel Messi ha raccontato la sua personale visione della pandemia di coronavirus che sta lentamente diminuendo ma la cui conclusione è ancora lontana. E soprattutto, i cui effetti si vedono ogni giorno osservando ciò che ha lasciato dietro di sè il virus, su scala mondiale: morti, disagio, paura e problemi. Tanto da ammettere ai microfoni di "El Pais Semanal", "che nulla tornerà come prima né nel mondo del calcio né nella vita di tutti i giorni". Una desolante descrizione che porta la ‘Pulce' azulgrana ad una personale "frustrazione" data da una serie infinita di morti.
Anche se in Spagna il calcio ripartirà, per Leo Messi sono lontani i giorni del sorriso e della spensieratezza. La Liga scenderà in campo, il calcio farà la propria parte così come tutti i giocatori per ridare serenità e normalità ad una situazione che di sereno e normale non ha più nulla. E' questa la fotografia dell'argentino del Barcellona a poche ore dalla decisione della ripresa delle attività in Spagna: "Quasi a tutti noi rimane il dubbio di come sarà il mondo dopo tutto ciò che è accaduto e la sensazione è che nulla sarà più come prima. Molte persone hanno dovuto affrontare momenti molto più complessi della semplice reclusione in casa per l'isolamento o l'impossibilità di uscire. Mi riferisco a chi ha perso amici, parenti, persone care e non ha potuto nemmeno avere l'opportunità di dare loro un ultimo saluto".
Dopo tutto quanto è accaduto con il coronavirus torneremo alla normalità di tutti i giorni. Ma nulla sarà come prima: si tratterà di una nuova normalità
Lionel Messi ha espresso il proprio personalissimo sconcerto su quanto successo negli ultimi due mesi e mezzo in Spagna tra i paesi, insieme all'Italia ad aver subito maggiormente la piaga della pandemia: "Son sorti molti problemi per il Covid 19 ma nulla può paragonarsi alla perdita di un caro e questo mi crea un fortissimo senso di frustrazione personale. La ritengo una profonda ingiustizia che nessuno merita".