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Lazio-Milan è finita da un pezzo, in campo c’è solo Massara: stravolto e in lacrime

L’immagine di Frederic Massara, solo in panchina in preda alle emozioni al termine di Lazio-Milan, è l’istantanea simbolo della notte vissuta dai rossoneri all’Olimpico. Ha un significato speciale.
A cura di Redazione Sport
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Nel film del campionato del Milan la vittoria sulla Lazio occuperà un posto importante, comunque vada a finire. Per il valore del risultato, che di fatto tiene apertissimo il discorso Scudetto almeno per le prossime due-tre giornate, e per il modo in cui è maturata, al culmine di una delle migliori prestazioni rossonere degli ultimi mesi: in rimonta, con gol decisivo in pieno recupero, a fronte di numerose occasioni costruite e poi sprecate. Un po' come aver visto i fantasmi per circa 90 minuti, prima di tornare ad essere accecati dalla luce della speranza. Il finale palpitante ha lasciato il segno in casa Milan. In particolare su Frederic Massara, direttore sportivo del Diavolo, immortalato da solo in panchina, in preda alle sue emozioni, diversi minuti dopo la fine della partita.

Andiamo con ordine. Al fischio finale di Guida scatta la festa del Milan. Non è una vittoria come le altre, vista la situazione in testa alla classifica e l'inerzia tutta dalla parte dell'Inter nelle ultime settimane. E un risultato speciale va celebrato in modo speciale. Dalla tribuna arrivano anche i dirigenti per festeggiare in campo con la squadra. Abbracci ovunque: la regia della Serie A riesce ad immortalare quello tra Maldini e Pioli, tra i più significativi.

L'abbraccio tra Maldini e Pioli al fischio finale di Lazio-Milan
L'abbraccio tra Maldini e Pioli al fischio finale di Lazio-Milan

Massara resta dietro le quinte, come suo solito. Saluta i giocatori e si intrattiene per una breve chiacchierata in particolare con Sandro Tonali, autore del gol decisivo e migliore in campo tra i rossoneri. I due si confrontano in prossimità della panchina, poi il match-winner rientra negli spogliatoi e il dirigente rossonero resta in totale solitudine. Si siede su una delle poltrone e lascia andare tutta l'emozione accumulata durante l'incontro, e in particolare nel finale, nella cornice suggestiva di un Olimpico immerso nel silenzio, rotto solo dai cori delle svariate migliaia di tifosi rossoneri giunti a Roma.

Il ds del Milan si copre il volto con le mani per diversi secondi. Quando le telecamere riescono a inquadrare i suoi occhi, c'è un velo di lacrime a coprirli. Poi Massara sbuffa, come a voler buttare fuori ogni tipo di residuo emotivo, si alza e se ne va. Dopo aver regalato l'immagine della sua emozione ai tifosi rossoneri, che vedono in lui, in Maldini e nell'attuale management del Milan una garanzia di affidabilità. Di intenti, di scelte, di progetti. Alla terza stagione nei quadri dirigenziali milanisti, Massara ha lasciato la sua impronta sulle scelte che hanno plasmato una squadra mediamente giovane, che si sta giocando lo Scudetto punto a punto con l'Inter. E che si avvia verso un futuro radioso, qualora la trattativa con Investcorp dovesse arrivare a buon fine. C'è chi ha legato le lacrime di Massara ad una possibile separazione con il club, visto il contratto in scadenza. Ma il lavoro svolto finora, come nel caso di Maldini, è riconosciuto al punto da valere il rinnovo in qualsiasi scenario.

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