Lang: “Ho parlato una sola volta con Conte. Non so cos’altro fare, è meglio non dire nulla”

Noa Lang era arrivato a Napoli tra grandi aspettative dopo essere stato uno dei simboli del PSV, ma in azzurro è poco più di un comprimario. Da potenziale protagonista a semplice spettatore: la parabola del calciatore olandese in azzurro è un tema caldo anche nei media del suo paese.
Durante la pesante sconfitta dei campioni d'Italia in carica contro il PSV Eindhoven, Lang è entrato solo al 58’, quando la partita era ormai compromessa. Troppo tardi per incidere, ancora una volta. Il suo bilancio in azzurro è di 6 presenze, 4 in campionato e due in Champions League, per un totale di 110 minuti complessivi.

"Ogni calciatore vuole giocare. È tutto. Non so cos’altro fare. È meglio non dire nulla. Ho firmato un contratto qui (fino al 2030, ndr) e devo accettarlo così com’è. Non ho altra scelta”, ha dichiarato Lang ai microfoni di Ziggo Sport.
Lang: "Ho parlato una sola volta con Conte"
Lang non è stato impiegato molto in questa prima parte di stagione e ha anche precisato che non ha avuto molti confronti con Antonio Conte per chiarire la sua situazione: “Ci ho parlato una volta, ma ora la partita è più rilevante”.
Il calciatore olandese ha mostrato tutta la sua frustrazione e non ha nascosto la delusione per la prestazione della squadra: “Oggi, quello che abbiamo fatto è stato scandaloso. Siamo stati semplicemente surclassati.”
Il suo malessere non sorprende, considerato l’investimento fatto dal Napoli la scorsa estate: il club ha versato 25 milioni di euro al PSV per assicurarselo, cifra superata solo dai 31 milioni pagati per Sam Beukema.

Conte: "Dobbiamo pensare alla squadra, non a un solo giocatore"
Dopo la disfatta di Eindhoven, Conte ha scelto la via della fermezza. Il tecnico azzurro ha preferito non alimentare polemiche, ma il messaggio è arrivato forte e chiaro: “Dobbiamo pensare alla squadra, non a un solo giocatore. Altrimenti dovrei commentare ogni singolo giocatore”.
A proposito di Lang l'allenatore azzurro aveva dichiarato: “Ripeto: deve lavorare, e se decido che entri, lo farò. Altrimenti, dovrà restare in panchina”.
Tra incomprensioni tattiche e mancanza di spazio, il talento olandese vive un momento difficile. In patria si interrogano già sul suo futuro, mentre a Napoli la sensazione è che solo il campo – e la pazienza – potranno riaccendere la scintilla.