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La sconosciuta squadra di Haiti sorprende tutti: avversari nel panico, arriva un clamoroso autogol

Agli ottavi di Champions League Concacaf la piccola squadra di Haiti, il Violette AC al suo debutto ha battuto 3-0 l’Austin, formazione di MLS, in campo con diverse riserve. Un clamoroso tonfo, culminato con una imbarazzante autorete.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il calcio regala incredibili storie di successi imprevisti e imprevedibili, così come è accado nel recente match valido per la Champions League Concacaf che si è giocato tra il Violette AC e l'Austin FC, con la sorprendente vittoria del piccolo club di Haiti sui più quotati americani, con un punteggio schiacciante: 3-0. Ma che ha visto anche un clamoroso errore della difesa statunitense con uno dei più imbarazzanti autogol di sempre.

Lo scenario è quello prestigioso della gara di andata degli ottavi di finale di Champions League in Concacaf, dove non sono nuove scene quasi surreali in campo, tra la piccola società di Port au Prince, capitale di Haiti, e i rivali texani dell'Austin FC che, sulla carta, partivano più che semplici favoriti. Invece, il campo ha decretato un risultato contrario, del tutto inatteso e che ha applaudito ad un vero e proprio show-time da parte dei giocatori allenati da Rony Attimy, perfetti e fortunati a strappare una vittoria che li avvicina alla clamorosa qualificazione ai quarti.

Allo stadio del Cibao FC di Santiago, nella Repubblica Dominicana, davanti a 2.000 spettatori l'Austin si è presentato in campo infarcito di seconde linee, nella convinzione di una gara già a destinata a essere vinta. Ma per Josh Wolff, tecnico dei texani attualmente ottavi in Maior League, la scelta si è rivelata un vero e proprio azzardo: il Violette è andato sorprendentemente in vantaggio con un gol di Miche-Naider Chéry dopo soli 13 minuti. Po il il 2-0 al minuto 39 è arrivato il secondo vantaggio, ancora una volta con uno scatenato Miche-Naider Chéry.

Fin qui tutto normale o quasi, con il Violette che ha retto l'urto dei texani alla disperata ricerca del gol per riaprire il match ma proprio ad inizio di ripresa, la doccia gelata che ha messo in ginocchio inesorabilmente l'Austin FC:  ancora una volta Miche-Neider Chery ha concluso a rete la palla della possibile tripletta personale, ma Brad Stuver si è superato compiendo un vero e proprio miracolo. Porta salva? Nemmeno per sogno: sul corto rinvio, in modo del tutto incomprensibile il difensore dell'Austin, Amro Tarek invece di liberare l'area, ha calciato nella propria rete in uno dei più imbarazzanti autogol di sempre.

Gioia sfrenata in campo tra i giocatori haitiani increduli di un simile regalo che ha poi condizionato tutta la seconda parte della partita che si è conclusa con l'apoteosi per la squadra di Attimy. Sul neutro dominicano, i 2.000 presenti hanno adottato il club di Haiti, ballando e cantando a fine partita dagli spalti del Cibao, per quella che è stata una vera e propria impresa sportiva che ha visto un piccolo Davide surclassare il classico Golia. Il successo del Violette sull'Austin infatti rappresenta la classica prima volta: è il primo club haitiano a ottenere una vittoria da quando è stata istituita la Concacaf Champions League, nel 2008.

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