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La messa in scena surreale tra Fluminense e Botafogo: inventa un trucco per perdere tempo nel recupero

I minuti di recupero della partita di calcio brasiliano si trasformano nella saga dei dispetti all’insegna della finzione. La situazione degenera e rischia anche di scoppiare una rissa.
A cura di Maurizio De Santis
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Sembra una gag tratta un film comico invece è tutto vero. L'episodio accaduto durante la partita tra Fluminense e Botafogo è stato davvero surreale per l'atteggiamento dei protagonisti di quell'insolito siparietto avvenuto quando alla fine dell'incontro mancavano una manciata di minuti di recupero. Dietro quel ‘teatrino' c'è un copione recitato a braccio che ha un unico filo conduttore: perdere tempo, fare melina, usare tutti i trucchetti necessari per ostacolare gli avversari e arrivare alla conclusione dell'incontro.

Il Botafogo è in vantaggio ed escogita un piano pur di spuntarla: un suo calciatore finge un infortunio e resta in campo per attirare l'attenzione del direttore di gara e far sì che, con l'arrivo dello staff medico, si spezzino ritmo e secondi preziosi. Si tratta di Yarlen che si contorce per terra come fosse in preda a chissà quale dolore lancinante. In realtà sta solo fingendo di essersi fatto male e la messa in scena non gli riesce nemmeno bene.

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La farsa rischia di degenerare in rissa. Adrenalina, tensione alle stelle, nervi a fior di pelle accendono gli animi. I calciatori col sangue più ‘caldo' arrivano a fronteggiarsi muso a muso, lo stesso direttore di gara avrà difficoltà a gestire quegli attimi. Ad ‘aiutarlo' sarà il tira e molla che vede Yarlen quale oggetto della contesa.

Felipe Alves, portiere del Fluminense, ha capito tutto e non ci pensa due volte: esce dai pali, si avvicina all'avversaria che è disteso nei pressi della linea laterale e lo trascina all'esterno del rettangolo di gioco. Così non può interferire in alcun modo con lo svolgimento di quel che resta dell'incontro e l'arbitro può ‘ignorarne' la figura: per la serie, se proprio stai male allora lasciati soccorrere dallo staff medico altrove…

La cosa, però, non finisce lì. Per tutta risposta – perché anche questo faceva parte di una strategia precisa – i compagni di squadra del Botafogo intervengono e rimettono in campo l'attaccante. Viene sballottato a mo' di pacco al di là e al di qua della linea fino a quando la situazione non degenera.

È quel che voleva il Botafogo. I giocatori circondano l'arbitro per protestare a causa del trattamento ricevuto dal loro attaccante, ne nasce un parapiglia che dà maggiore forza a quella tattica dilatoria. La punta del ‘Fogão' torna in campo dopo aver ricevuto le ‘cure' e la gara prosegue ancora per un po', fino al 4-2 finale in favore dello stesso Botafogo.

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