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Il mercato della Juve si è chiuso con un esercito nascosto di 34 calciatori in prestito

C’è un aspetto che spicca nel report della società sul bilancio complessivo delle operazioni compiute in quest’ultimo periodo: sono ben 34 le cessioni temporanee, i prestiti, che la Juve ha messo in atto. Da Douglas Costa a illustri sconosciuti, è l’esercito del player trading che serve anche ad alimentare plusvalenze.
A cura di Maurizio De Santis
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La cessione di Cristiano Ronaldo ha generato una minus-valenza e verrà estinta in cinque anni. Nessun colpo di rilievo, fatto salvo il talento di Manuel Locatelli. Ultimo giorno di mercato senza botto né la soddisfazione (come richiesto da Allegri) di avere di nuovo in bianconero Miralem Pjanic. Le tre note dolenti della sessione estiva delle trattative per la ‘vecchia signora' che di soldi da investire ne aveva pochi e non poteva permettersi follie, né il lusso di pagare 8.5 milioni netti d'ingaggio al bosniaco che il Barça avrebbe concesso in prestito a patto di essere sgravato dal pagamento dello stipendio dell'ex romanista.

C'è un aspetto che spicca nel report della società sul bilancio complessivo delle operazioni compiute in quest'ultimo periodo: sono ben 34 le cessioni temporanee, i prestiti, che la Juve ha messo in atto. Da quelle più importanti di Douglas Costa, tornato alla base dopo l'esperienza al Bayern Monaco e girato ai brasiliani del Gremio, o Demiral all'Atalanta fino alla pletora di calciatori allevati nel settore giovanile, portati in prima squadra (è il caso di Dragusin, Frabotta, Fagioli) per meriti sportivi e per la quotazione utile a generare eventuali plusvalenze, semplicemente incastonati nel grande domino del player trading.

È il caso di giocatori sconosciuti ai più quali Nikita Vlasenko all'Excelsior di Rotterdam, Giacomo Vrioni spedito in Austria al WSG Tirol, Filippo Ranocchia al Vicenza, Luca Zanimacchia girato alla Cremonese, Felix Alexandre Andrade Sanches Correia al Parma o ancora Alejandro Jose Marques Mendez in quota agli spagnoli del Mirandes. È come mettere un po' di risorse da parte, avere sempre una carta buona nella manica da calare sul tavolo al momento opportuno oppure una moneta di scambio da offrire.

Nel novero delle transazioni va (forse) letta anche in questa ottica quella che ha coinvolto Ihattaren e Kean, entrambi sotto l'egida dello stesso procuratore (Mino Raiola). L'uno prelevato dal Psv Eindhoven e girato in prestito alla Sampdoria, l'altro (ri)comprato con la formula del prestito oneroso biennale (7 milioni) con obbligo di riscatto (28 milioni più eventuali 3 in bonus) al verificarsi di determinate condizioni.

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