Javier Bolivar dà uno schiaffo all’arbitra dopo un cartellino rosso: ha una reazione inaspettata

Momenti di tensione e violenza hanno interrotto la partita tra Real Alianza Cataquera e Deportivo Quique, diretta dall'arbitra Vanessa Ceballos che è stata schiaffeggiata da un giocatore. Javier Bolivar è l'autore del gesto sconsiderato che ha sollevato enormi polemiche in Colombia: il giocatore era appena stato espulso dalla direttrice di gara e per ripicca ha cercato di darle uno schiaffo sul volto, colpendo fortunatamente soltanto il fischietto che aveva tra le labbra.
Bolivar era seduto in panchina quando al 66′ è scoppiato il parapiglia che ha coinvolto le due squadre di Primera C colombiana. Gli è stato detto di restare seduto per non alimentare la lite in corso, ma non ha dato retta a nessuno e si è preso un cartellino rosso diretto per il suo atteggiamento aggressivo, sfociato poi in una vera violenza. Il giorno dopo il giocatore si è scusato attraverso i suoi profili social, spiegando la vera intenzione dietro al suo gesto che tutti hanno condannato.
Vanessa Ceballos schiaffeggiata da un giocatore
La situazione è degenerata nel giro di pochi secondi e da una lite di campo si è trasformata in un'aggressione fisica ai danni dell'arbitra. Al 66′ della partita tra Real Alianza Cataquera e Deportivo Quique è scoppiata una rissa che ha coinvolto i giocatori di entrambe le squadre, compreso chi in quel momento era seduto in panchina come Bolivar. Si è alzato per protestare ma è stato subito espulso dalla direttrice di gara che non si aspettava di essere schiaffeggiata: il calciatore le si è avvicinato e ha allungato la mano verso il suo volto toccandola e scatenando una reazione che nessuno si sarebbe aspettato. Ceballos ha cercato di inseguirlo dopo lo schiaffo ma è stata trattenuta dai membri dello staff tecnico della Real Alianza Aracataca mentre Bolivar è stato spinto negli spogliatoi dalla squadra avversaria.
Il video dell'aggressione ha fatto rapidamente il giro dei social, scatenando grande sdegno tra i tifosi. Il calciatore ha cercato di spiegare il suo punto di vista in una lettera condivisa anche dal suo club, nella quale chiede scusa per l'accaduto: "Cercando di togliere il fischietto all’arbitro, ho compiuto un gesto scorretto che non avrebbe mai dovuto accadere. Voglio chiarire che non c’è stata un’aggressione fisica, ma riconosco che il mio gesto è stato offensivo e contrario ai valori del calcio. Chiedo scusa a lei, alla sua famiglia e a chiunque sia stato colpito dall’accaduto".