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In Giappone Iniesta attende la ripartenza del calcio: “Mi manca giocare, sono disperato”

Stella del Vissel Kobe, Andres Iniesta ha visto la stagione attuale della J-League durare solo 4 giorni, prima dello stop alle attività dettato dal Governo giapponese: “Quando guardo una foto di calcio, mi deprimo. Ma sento la responsabilità di fare la cosa giusta: dopo il virus nulla sarà come prima.
A cura di Alessio Pediglieri
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Quasi due mesi senza calcio. Per uno che di calcio ha sempre vissuto sin da piccolissimo è un periodo troppo lungo per non riuscire a provare un po' di nostalgia. Così, Andrès Iniesta, dal Giapppone, ha voluto esprimere il proprio totale dispiacere per non potere scendere in campo e tirare calci ad un pallone. Nel Paese del Sol Levante, così come ovunque, le attività sono state interrotte a causa della pandemia di Covid-19 e la stagione sportiva è attualmente ferma.

In una recente intervista via social al ‘The Guardian', uno dei più forti e vincenti talenti del calcio internazionale ha voluto raccontare il personale difficile momento: senza calcio da quasi due mesi, 54 giorni. "Ogni volta che vedo una fotografia che ritrae un momento di una gara o uno stadio pieno di tifosi, mi riempio di angoscia" ha ammesso il centrocampista spagnolo.

Un campionato durato 4 giorni

Oggi Iniesta gioca lontano dalla Spagna e dall'Europa, avendo deciso di chiudere la propria immensa carriera in una realtà tra le più lontane dell'esperienza professionale che lo ha legato per vent'anni ai colori del Barcellona: la J-League giapponese. Iniesta gioca nel Vissel Kobe che, come tutti gli altri club ha visto interrompersi il campionato, che aveva preso il via solamente poco tempo prima,  il 21 febbraio, a soli quattro giorni dalla decisione del Governo di fermare tutto.

Stare fermi mi fa crescere la voglia di tornare in campo subito m,a sento anche le responsabilità di fare la cosa giusta, perché so di essere un personaggio pubblico, di esempio

Mai più nulla come prima

Ovviamente non si sa ancora quando si ripartirà, probabilmente non prima della  metà di maggio: "Qui nessuno lo sa con precisione e questo è ancora più triste per la nomea che il Giappone ha da sempre: E' tra i Paesi famosi come modello di gestione su tutto, e quindi anche della pandemia eppure non si sa ancora nulla di preciso. Credo che mai nulla sarà come prima, il virus ha avuto un impatto economico e sociale senza precedenti, in ogni settore".

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