Il presidente Zappi rischia di decadere per l’indagine della Procura FIGC: cosa può accadere all’AIA

Nella mattinata di lunedì il presidente dell’AIA, Antonio Zappi, ha ricevuto ufficialmente il deferimento dalla Procura della FIGC, mettendo a rischio la sua posizione al vertice del mondo arbitrale italiano. Con lui è stato notificato anche Emanuele Marchesi, componente del Comitato Nazionale.
Secondo quanto riportato oggi da La Gazzetta dello Sport, l’atto era in parte atteso, ma la novità riguarda un possibile patteggiamento. Tramite i suoi legali, Zappi aveva proposto alla Procura un accordo con inibizione iniziale di 45 giorni, riducibile a 15 considerando attenuanti e pena dimezzata. L’obiettivo era evitare un danno all’AIA, senza ammettere responsabilità o colpe. Tuttavia, il procuratore FIGC Giuseppe Chinè, sentita la Procura Generale dello Sport, ha giudicato la sanzione insufficiente, respingendo l’accordo.
Deferimento Zappi: il Presidente dell’AIA Rischia la Decadenza
Ora Zappi si trova di fronte alla concreta possibilità di decadenza anticipata dalla presidenza. A lui vengono contestate violazioni dell’articolo 4 del Codice di Giustizia Sportiva – relativo a lealtà, correttezza e probità dei tesserati – oltre a diversi articoli del Regolamento e del Codice Etico dell’AIA.
L’accusa riguarda le presunte pressioni esercitate la scorsa estate sui vertici tecnici di Serie C e Serie D, in particolare Maurizio Ciampi e Alessandro Pizzi, che sarebbero stati spinti alle dimissioni per essere sostituiti da Daniele Orsato e Stefano Braschi.

Il Codice prevede, in caso di patteggiamento prima del deferimento, uno sconto massimo della metà della sanzione ordinaria. In passato, Zappi era già stato sospeso per dieci mesi tra 2016 e 2018 per altri casi disciplinari. Se il Tribunale federale nazionale dovesse infliggere una inibizione superiore ai due mesi, Zappi decadrebbe automaticamente dalla presidenza secondo Statuto FIGC e Regolamento AIA.
L’ex numero uno degli arbitri, che continua a proclamare la propria estraneità e la legittimità delle azioni compiute, ha commentato la situazione citando due frasi celebri: "È l’ora più buia, ma ci sarà un giudice a Berlino".