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Il Napoli Women denuncia: “Ragazze dell’Under 17 offese con insulti sessisti e commenti degradanti”

Il club femminile di calcio ha diffuso un comunicato per spiegare cosa è successo durante una partita tra le ragazze e una squadra maschile Under 14. “Frasi volgari, allusioni esplicite e versi che imitavano atti sessuali”.
A cura di Maurizio De Santis
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A leggere il comunicato del Napoli Women, che ha denunciato lo spiacevole episodio accaduto alle ragazze dell'Under 17, si ha uno spaccato di cosa è veramente il calcio oggi e di come certi stereotipi (i peggiori in circolazione) sia davvero duri a svanire nonostante tutte le bellissime campagne di sensibilizzazione proposte dai vertici del football italiano. Cosa è successo alle giovani giocatrici del club azzurro? C'è un passaggio della nota che rende bene l'idea: "insulti sessisti, omofobi, foto e video offensivi pubblicati sui social, slogan degradanti, commenti sul corpo femminile e versi che imitavano atti sessuali" fanno parte del corredo accessorio di una semplice partita di pallone. Cosa c'entra tutto questo con lo sport? Nulla. Eppure nel sottobosco c'è anche questo

Durante una partita della nostra U17 contro una compagine maschile U14, abbiamo assistito a qualcosa che nessuna società sportiva dovrebbe mai vedere né tollerare. Le nostre ragazze – minorenni, atlete, figlie, studentesse – sono state oggetto di insulti sessisti e omofobi che nulla hanno a che fare con lo sport. Frasi volgari, allusioni esplicite, commenti sul corpo femminile e versi che imitavano atti sessuali. Parole pesanti, violente, che non dovrebbero mai essere pronunciate da un adulto, figuriamoci da ragazzi così giovani.

Cose di campo che in campo devono restare. È il ‘vecchio adagio' del mondo del calcio che usa l'omertà a mo' di tappeto sotto il quale nascondere la polvere. E non solo, a giudicare da quel che si apprende ancora tra le righe della nota ufficiale. Sempre che non vi sia una telecamera (è il caso di Folorunsho e delle pesanti offese alla madre di Hermoso) che riprende tutto e lo manda in rete.

E come se non bastasse, a fine gara alcuni giocatori avversari hanno pubblicato sui social foto e video accompagnati da offese, scherni e slogan degradanti. Alcune delle nostre atlete sono state persino contattate privatamente, bersaglio di nuove molestie e mancanze di rispetto. Questo non è sfottò. Non è competizione. Non è calcio.

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