Il Napoli batte il Pisa, prende i punti e scappa in testa. Ma quanta sofferenza per errori banali

Il Napoli fa quel che deve e quel che può, batte il Pisa (3-2) al Maradona con i gol di Gilmour (il primo in maglia azzurra), Spinazzola e Lucca. E rischia di rovinare tutto nel finale beccando la rete del 3-2 che trasforma i 6 minuti di recupero in una sofferenza incredibile, proprio quando la sfida sembrava chiusa. Colpa di errori banali e distrazioni folli. La squadra di Antonio Conte prende i punti nel posticipo e scappa in testa al campionato di Serie A, a +2 sulla Juventus e +3 sul Milan che domenica prossima (a San Siro) affronterà per il primo scontro diretto della stagione.
Non sono mancate le sbavature, che hanno disegnato un'espressione di profondo disappunto sul volto dell'allenatore. Quella che proprio non gli è andata giù s'è verificata alla fine del primo tempo quando, al netto del vantaggio, gli azzurri hanno un calo di tensione pericoloso che lascia al Pisa agio, spazio, fiducia abbastanza da sfiorare almeno in un pio di occasioni la rete del pareggio. La più clamorosa capita sui piedi di Leris che, servito in area davanti a Meret, ci mette la scarpa ma trova il corpo (provvidenziale per i partenopei) dell'estremo difensore. A proposito di Leris (ancora lui), ammutolisce il Maradona quando subisce un pestone da De Bruyne al limite dell'area di rigore: l'arbitro va alla on-field-review ma "grazia" i padroni di casa perché un tocco di braccio avvenuto in precedenza ha vanificato il resto dell'azione… compreso il calcione del belga.
C'è dell'altro? Sì, se Conte la ha faccia torva è perché addirittura nel giro di un paio di minuti il "suo" Napoli, quello che vorrebbe sempre con gli occhi della tigre, si disunisce di nuovo e rischia il gol: dagli sviluppi di una rimessa laterale, Canestrelli effettua addirittua una rovesciata ma colpisce debolmente e Meret para. E quando Beukema resta vittima di un rimpallo ravvicinato (palla sul braccio largo) l'allenatore salentino vede davanti a s'è quel brutto presentimento che avvertiva: Nzola va sul dischetto e la mette dentro per il pareggio.

Conte cambia qualcosa. Dentro Lobotka e Anguissa per ridare spessore e personalità al centrocampo e, ironia della sorte, arriva il raddoppio dei partenopei. Ci pensa Spinazzola, fino a quel momento un martello per la corsia mancina del Pisa, a gonfiare la rete (su suggerimento di Politano).
Menzione per Hojlund, si sblocca Lucca. La partita del danese è tra le note liete della serata. L'ex attaccante del Manchester United conferma tutte le qualità messe in mostra all'esordio in maglia azzurra: colpisce quando e appena può, scappa in avanti e affonda la giocata. Su una di queste (diagonale deviato) Elmas si fa trovare pronto alla deviazione in area e la mette dentro ma la gioia per la rete è strozzata in gola dal fuorigioco di spalla di Hojlund. C'è gloria anche Lucca, subentrato proprio al danese.
Il tempo di ‘scaldarsi' e prendere confidenza con il match: riceve in area, supera col fisico un avversario e poi calcia dal basso verso l'alto all'incrocio sul primo palo. Finita? No, altra disattenzione clamorosa di Di Lorenzo e il Pisa trova il 3-2 tenendo il Napoli col fiato sospeso fino al triplice fischio.