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Il messaggio di Ceferin all’Italia: “Euro 2032? La situazione delle infrastrutture è terribile”

Il numero uno dell’UEFA, Aleksander Ceferin, ha lanciato un messaggio preciso all’Italia sulla candidatura per ospitare l’Europeo 2032.
A cura di Vito Lamorte
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L'Italia a febbraio ha presentato la sua candidatura per ospitare EURO 2032 e c'è grande interesse per capire se davvero un grande torneo internazionale possa tornare presto nel nostro paese. Il Belpaese vive il calcio in maniera viscerale, come tanti altri paesi, ma le infrastrutture sono di basso livello rispetto a quello che abbiamo visto negli ultimi tempi in giro per il mondo. Pochi stadi e centri sportivi sono all'avanguardia e c'è grande bisogno di mettere mano a questi impianti per essere all'altezza e competere con le altre nazioni fino in fondo.

Aleksander Ceferin ha lanciato un monito all'Italia e a coloro che governano il calcio nel nostro paese. Nel corso di un'intervista rilasciata a Sky Sport il numero uno dell'UEFA ha parlato di tanti temi e si è soffermato anche sulla possibilità di ospitare l'Europeo da parte dell'Italia: "Ho parlato molto con Gabriele (Gravina, ndr) riguardo a questo tema. Penso che l'Italia sia una nazione che vive di calcio e respira calcio. E questa non è una dichiarazione diplomatica, ma lo dico perché lo vedo ogni giorno. Il problema per l'Italia è che la situazione a livello di infrastrutture è abbastanza terribile per un paese di calcio di questo livello. Sarebbe importante garantire un implemento delle risorse per permettere all'Italia di migliorare. Se non arriverà un aiuto dal governo italiano, garantendo che nuove infrastrutture vangano costruite, potrebbe essere un problema".

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Ceferin ha confessato che si ricandiderà per la presidenza dell'UEFA il prossimo anno per proseguire il lavoro iniziato: "Sì, ho in piano la ricandidatura per il prossimo anno e non amo particolarmente giudicare me stesso. Penso che debbano essere le varie Federazioni, i club, le Leghe a dire se ho fatto o meno un buon lavoro. Penso che tutti insieme abbiamo preso alcune decisioni importanti, e sicuramente abbiamo fatto qualche errore. Penso sia giusto dire che uno deve essere onesto, lavorare tanto, dare il massimo. Alla fine, certe cose vanno bene, altre no".

Immancabile una battuta sulla Superlega, che nonostante consideri un discorso chiuso è sempre nei suoi pensieri: "Il progetto Superlega? Non è mai stato ‘Super' ed è finito. Loro possono fare tutto quello che vogliono. Adesso è un affare loro. Sono sicuro che sia sotto l'aspetto legale sia sotto quello morale, abbiamo ragione noi. Sono sicuro che vinceremo alla Corte di Giustizia. Utilizzano come tema chiave il fatto che l'Uefa ha il monopolio. E noi abbiamo risposto loro che la Uefa il monopolio non lo ha. Se vogliono, possono giocare in una loro competizione. E' strano però che vogliano un loro torneo ma contemporaneamente vogliano giocare nel nostro, di torneo. Ad ogni modo, per me questo è un argomento chiuso. Magari qualcuno vuole insistere, ma c'è anche qualcuno che continua a insistere sul fatto che la terra sia piatta".

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