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Il governo dice no allo stop dei campionati: nonostante l’incertezza Covid, la Serie A non si ferma

Nonostante il clima di grande incertezza e le tante positività al Covid all’interno dei club, il governo ha detto no ad una possibile sospensione dei campionati sportivi.
A cura di Marco Beltrami
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Più passano i minuti e più si complica il programma della 20a giornata di campionato e dunque in generale anche della stagione della Serie A. Il proliferare dei casi Covid all'interno dei club, con annesse comunicazioni da parte delle ASL, stanno decisamente mettendo a rischio la continuità della stagione, con i match che saltano e le difficoltà legati ai rinvii. Nonostante tutto però al momento c'è un'unica certezza, quella relativa alla volontà di non fermare i campionati da parte delle istituzioni. Un discorso valido sia per il calcio che per gli altri sport. Non sembrano esserci dubbi in merito nelle cosiddette stanze dei bottoni.

Se la Lega Serie A dunque ha mantenuto la sua posizione in merito alla prossima e imminente giornata di campionato, la prima del 2022, anche i vertici del Paese non hanno dubbi. Il Governo non ha al momento alcuna intenzione di sospendere i campionati di calcio e non solo e per questo ha detto no ad ogni eventuale proposta di altro tipo. Per quanto riguarda il "pallone" si era ipotizzato anche ad un possibile stop fino ad esempio a fine mese quando poi arriverà la sosta per le nazionali, come confermato da La Gazzetta dello Sport, anche per cercare di correre ai ripari dopo le tantissime positività al Covid e tagliare, come si suol dire, la testa al toro, in un clima di grande incertezza. Sono tante le partite infatti che sembrano in bilico, anche a poche ore dal fischio d'inizio. Basti pensare per esempio al caso di Juve-Napoli, con l'Asl partenopea che ha fermato 3 giocatori azzurri già in viaggio con la squadra per Torino.

Alla fine però il governo tira dritto, concentrato al massimo su nuovi provvedimenti relativi alla capienza degli impianti sportivi, che potrebbe essere ulteriormente ridotta dopo che si era già passati al 50%. Proprio come accade dunque negli altri settori del Paese, anche lo sport non si ferma e va avanti, con le situazioni che saranno valutate caso per caso da parte delle istituzioni sportive. Nel frattempo un altro argomento caldo è quello relativo all'obbligo vaccinale per gli atleti professionisti. I calciatori già dal 1° febbraio potrebbero essere appunto obbligati alla vaccinazione per poter continuare a giocare.

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