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Guerra in Ucraina

Il calcio in Ucraina un anno dopo l’inizio della guerra: gli allarmi e rifugi antiaerei negli stadi

Il calcio in Ucraina si è fermato per alcuni mesi dopo lo scoppio della guerra prima di ripartire ad agosto tra sirene e rifugi antiaerei negli stadi. Cosa è successo in questi dodici mesi dopo l’invasione russa.
A cura di Vito Lamorte
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La notte tra il 23 e il 24 febbraio 2022 per l'Ucraina e i suoi cittadini resterà nella storia: la Russia aveva appena iniziato l'invasione del paese e la guerra era iniziata. Un evento di cui si parlava da settimane ma a cui nessuno voleva davvero credere e nemmeno immaginare.

Tutto il paese si è fermato per far fronte comune contro il nemico e lo stesso è accaduto anche allo sport. Il calcio ha bloccato ogni tipo di attività e le squadre di Prem'er-Liha, alla fine di aprile, si sono ritrovate in assemblea di Lega approvando la sospensione definitiva del campionato: la classifica venne congelata al 24 febbraio, quando lo Shakhtar Donetsk era al primo posto in classifica davanti alla Dynamo Kyv e al Dnipro. Il titolo non sarà assegnato.

All'inizio di luglio il ministro dello Sport, tra lo stupore generale, ha annunciato la data della ripresa del campionato in Ucraina dopo 180 giorni di stop: la nuova stagione è ripartita il 23 agosto e le partite si sono giocate a porte chiuse. Venne confermata anche la partecipazione alle competizioni europee, con i match "di casa" in campo neutro: a Varsavia e Cracovia in Polonia e a Kosice in Slovacchia.

La prima decisione è stata quella di non modificare il calendario, con la prima parte del torneo da agosto a dicembre e la seconda da marzo a giugno. All'inizio si era deciso di giocare solo a Kiev, la capitale, e Lviv ma attualmente le partite si giocano in tutti gli stadi di prima e seconda divisione ad eccezione di Charkiv (città del FC Metallist e Metallist 1925), essendo molto vicino al confine russo; e nella regione di Donbass, dove non si disputano partite ufficiali per il conflitto iniziato nel 2014 tra le forze separatiste appoggiate dalla Russia e le forze governative ucraine.

Ogni stadio è stato dotato di sirene e rifugi antiaerei nelle immediate vicinanze, con l'ausilio di protezioni di armi antiaeree mobili dell'esercito ucraino. In caso di attacco aereo, un altoparlante allerterà del pericolo e l'arbitro sospenderà immediatamente l'incontro.

La prima partita del campionato di calcio ucraino in tempo di guerra è stata quella tra Shakhtar e Metalist, le squadre di Donetsk e Kharkiv, due città duramente colpite dai combattimenti (la prima è sotto il controllo russo dal 2014), che hanno pareggiato 0-0 allo Stadio Olimpico di Kiev. Prima del fischio d'inizio c'è stata una breve cerimonia e un minuto di silenzio per le vittime dell’invasione russa. Era il 23 agosto 2022.

Il giorno dopo si disputò Rukh-Metallist a Liev e quella gara è stata interrotta per quattro volte a causa degli allarmi antiaerei. Dopo 25 minuti è arrivato il primo stop di un'ora, poi la ripartenza e di nuovo lo stop prima di riuscire a completare la prima frazione. Quasi con lo stesso timing, minuto più minuto meno, ci sono stati altri due stop nel secondo tempo: la gara è durata quattro ore. Ogni volta che suonano gli allarmi bisogna fermarsi e per questo motivo le partite si giocano senza pubblico.

Ora il torneo è fermo e riprenderà il 27 febbraio con Oleksandrija-Metallist 1925. Al primo posto c'è il Dnipro-1 con lo Shakthar e la Dinamo Kyv seconde a 5 punti di distacco.

Roberto De Zerbi e il suo staff dopo essere riusciti a fuggire dall'Ucraina.
Roberto De Zerbi e il suo staff dopo essere riusciti a fuggire dall'Ucraina.

La maggior parte degli stranieri sono stati svincolati dalla FIFA per poter giocare, in prestito, per altre squadre mentre quelli locali sono rimasti. Alcuni di loro, soprattutto quelli delle categorie inferiori, si sono anche arruolati e combattono al fronte con l'esercito.

Tra le persone che sono riuscite a scappare dall'Ucraina dopo lo scoppio della guerra c'erano anche Roberto De Zerbi e il suo staff, che in quel periodo erano allo Shakhtar Donetsk: i loro racconti fecero capire subito la gravità del momento che stavamo e stiamo vivendo tutt'ora.

La presentazione di Mikhailo Mudryk ai tifosi del Chelsea a Stamford Bridge: il calciatore ha voluto portare con sé la bandiera del suo paese.
La presentazione di Mikhailo Mudryk ai tifosi del Chelsea a Stamford Bridge: il calciatore ha voluto portare con sé la bandiera del suo paese.

Il caso, però, ha voluto che proprio in questi mesi venisse registrato il trasferimento più importante della storia del calcio ucraino: la stella nascente Mikhailo Mudryk è stata ceduta per 100 milioni di euro al Chelsea dallo Shakhtar lo scorso gennaio.

L'Ucraina e il suo popolo soffrono da ormai un anno, il calcio prova ad andare avanti.

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