Hojlund svela cosa gli ripete Conte da quando è a Napoli: “Me lo chiede in continuazione, è preoccupato”

Rasmus Hojlund si è presentato al Napoli segnando subito un gol alla sua prima partita in maglia azzurra contro la Fiorentina in campionato. Il club di Aurelio De Laurentiis era riuscito a prendere l'attaccante danese dopo l'infortunio di Lukaku. Per lui sono stati investiti 6 milioni come prestito oneroso con con obbligo di riscatto fissato a 44 milioni. Contratto fino al 30 giugno 2026 più, in caso di riscatto, altri cinque anni a 5 milioni netti a stagione. Cifre importanti per un giocatore che Conte ha fortemente voluto nel suo Napoli e che ora spera possa trainare al meglio il reparto offensivo azzurro proprio in attesa di capire poi quando rientrerà Romelu quali saranno le gerarchie in fase offensive.
Ma nel frattempo c'è Hojlund che in un'intervista rilasciata a Repubblica ha parlato proprio di questo suo ritorno in Italia: "La Serie A è sempre come la ricordavo dalla stagione con l’Atalanta, qui il calcio è molto tattico, ci sono tanti duelli uomo contro uomo – spiega -. In Premier invece il ritmo è un po’ più alto: tutti sono veloci, forti ed esplosivi fisicamente. Ecco se devo indicare una differenza tra i due campionati è proprio questa". E poi su Conte che ogni volta da quando è arrivato si è concentrato soprattutto su un aspetto: "Me lo chiede in continuazione".

L'attaccante danese svela come l'allenatore del Napoli si stia assicurando che lui impari presto la lingua italiana per facilitare le comunicazioni: "Lui sa che devo migliorare il mio italiano e me lo chiede in continuazione, preoccupato di farsi capire. ‘È chiaro? È chiaro?'. Sono le parole che usa più spesso con me. Io gli rispondo sempre di sì, ma se ho un dubbio chiedo ai compagni". Da punto di vista calcistico e ambientale invece Napoli pare averlo colpito subito: "Qui c’è una cultura calcistica speciale, l’ho avvertita subito quando sono venuto a Napoli per la prima volta da avversario, con l’Atalanta. I tifosi erano pazzi e molto appassionati, questo li rende diversi dagli altri".

Hojlund racconta il suo emozionante rito scaramantico
Anche il contesto sembra essere subito piaciuto all'ex Atalanta: "La città è veramente bella, il clima è meraviglioso. Ma ho soprattutto trovato un ambiente familiare, quello di cui avevo bisogno a questo punto della mia carriera". Hojlund ora ha bisogno di farsi conoscere con i gol, gli assist e il lavoro in fase offensiva, ma nel frattempo a parole racconta anche qualcosa di lui che forse non tutti hanno notato: "Io scaramantico? Diciamo che prima di entrare in campo guardo le stelle e prego, per chiedere l’aiuto di mia nonna Bodil. Lei è scomparsa sei anni fa. Invoco la sua guida e anche un po’ di fortuna".