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Giancarlo Camolese: “Milan-Como in Australia è una partita anomala che sfugge a tutte le logiche”

Camolese, Vicepresidente della componente professionistica dell’AIAC, ha commentato ai microfoni di Fanpage la decisione della UEFA di consentire a Milan e Como di giocare la partita di Serie A in Australia.
A cura di Ada Cotugno
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La UEFA ha dato il via libera per permettere a Milan e Como di giocare la partita di Serie A in Australia: il 7 o l'8 febbraio (la data è ancora da stabilire) le due squadre saranno a Perth per disputare la gara che si sarebbe dovuta tenere a San Siro. Lo stadio in quei giorni sarà occupato dal CIO per gli eventi legati alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 e per l'occasione la sfida verrà trasferita all'Optus Stadium, dall'altra parte del mondo e in via del tutto eccezionale. A Fanpage.it è intervenuto Giancarlo Camolese, Vicepresidente della componente professionistica dell'Associazione Italiana Allenatori di Calcio.

L'ex giocatore, con un passato anche come allenatore e dirigente, ha parlato delle criticità e delle opportunità della partita giocata all'estero nel bel mezzo della stagione che però resterà un caso unico della storia del calcio italiano, come ribadito più volte dalla UEFA che ha dato il via libera soltanto per due gare: Milan-Como e Villarreal-Barcellona che invece si giocherà qualche mese prima a Miami.

Qual è il suo punto di vista sulla partita tra Milan e Como che verrà giocata in Australia?

"È prevalsa una logica che è quella della eccezionalità dell'evento. Quindi è una cosa veramente molto particolare che viene fatta perché c'è l'impossibilità di giocare questa partita a San Siro. E quindi credo che questo sia il dato più importante. La UEFA ha concesso di fare questa esperienza su proposta della della Lega di andare a giocare questa partita in un posto così lontano".

Secondo lei questa scelta è un modo per la Serie A di aprirsi davvero all'estero oppure rischia l'effetto opposto, con i tifosi che si disaffezionano? 

"Dobbiamo sempre ricondurre al fatto che si tratti di un evento eccezionale, qualche cosa che succede per una serie di situazioni, quindi si è pensato di gestirle così. È chiaro che tutte le volte che il calcio italiano va all'estero c'è la possibilità di di farsi conoscere, di far apprezzare il il proprio calcio. Poi in Australia ci sono anche tanti emigrati che potranno vedere da vicino una partita di Serie A. Ricondurrei sempre tutto al fatto che è una partita anomala che sfugge veramente a tutte le logiche. Poi è chiaro che questo discorso finirà così".

Avete raccolto dei feedback da allenatori o tesserati in merito a questa questione?

"No, proprio perché che alla fine si parla solo di una partita, i due allenatori sono espressi o si esprimeranno ed è chiaro che anche loro si rendono conto che è un un evento veramente unico. Non si tratta di un qualcosa che va a regime, quindi loro dovranno gestirlo sempre. Si tratta di una cosa che entrambe le squadre e i loro staff tecnici dovranno gestire per questo evento. Quindi sotto non è nata una discussione al nostro interno".

Che lei sappia gli allenatori tirati in causa, quindi Allegri e Fabregas, sono stati consultati?

"Avranno sicuramente parlato con le loro società perché comunque l'allenatore, così come i calciatori, sono dipendenti della società, quindi questo è è un problema che avranno discusso con con le società. Poi se questa situazione diventerà qualcosa di ripetitivo sarà un discorso diverso, ma non credo che né in Spagna né in Italia ci sia voglia di perdere i propri tifosi, perché chiaramente se ne facessero di più  si rischierebbe di allontanare i tifosi dallo stadio".

Quanto pesa nella pianificazione della stagione giocare una partita così lontano? Soprattutto per Fabregas che è alla prima esperienza da allenatore…

"Fabregas si porta dietro tutte le sue esperienze da calciatore. È chiaro che gli staff tecnici adesso sono talmente preparati che gestiranno questa questa situazione nel migliore dei modi e molto probabilmente le due squadre lo faranno nello stesso modo. Quindi staranno attenti al recupero, staranno attenti affinché il tutto tutto il fatto di andare a giocare una partita così distante venga recuperato e assorbito il prima possibile dai calciatori che saranno messi sicuramente nelle condizioni di poter fare di poter fare bene".

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