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Francia, è rivoluzione nei diritti tv: la Ligue 1 sbarca su Netflix e diventa molto più ricca

Dalla stagione 2020-2021 e per complessivamente quattro anni la Ligue 1, in Francia, si potrà seguire su Netflix. Mediapro è riuscito a trovare l’accordo con i dirigenti di lega francese che hanno firmato un ricchissimo contratto, da 1,1 miliardo di euro a stagione. E sul canale Téléfoot sarà visibile anche la Champions.
A cura di Alessio Morra
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La Ligue 1 sbarca su Netflix, e ci rimarrà fino al 2024. La notizia l’ha rivelata L’Equipe, quotidiano francese che ha scritto che Mediapro ha trovato l’accordo con la piattaforma streaming che vuole allargare la propria offerta commerciale nel prossimo quadriennio. Già dalla stagione 2020-2021 in Francia il campionato di calcio si potrà seguire su Netflix.

L’accordo, Ligue 1 su Netflix

Tutto è nato dopo la nascita di Téléfoot, il nuovo canale di Mediapro, che avrà la luce il prossimo 17 agosto e che manderà in onda l’80% delle partite della Ligue 1 e della Ligue 2, ma anche la Champions e l’Europa League. Netflix in Francia ha quasi 7 milioni di abbonati (per la precisione 6,7) e punta ad arrivare in doppia cifra con il calcio e anche grazie a una tariffa piuttosto economica. Perché grazie al ‘bundle’ sottoscritto con Téléfoot le partite si potranno vedere su Netflix, rispetto all’abbonamento classico, sborsando 5 euro in più al mese. Mentre il singolo abbonamento a Téléfoot costerà circa 25 euro.

La Ligue 1 diventa molto più ricca

Téléfoot trasmetterà l’80 percento delle partite di Ligue 1 e Ligue 2 e soprattutto la Champions e l’Europa League. La prima partita che il nuovo canale trasmetterà sarà Marsiglia-Saint Etienne, che venerdì 21 agosto aprirà la stagione. Due gare di ogni turno di campionato andranno comunque in onda su Canal+. A livello economico la Ligue 1 diventa molto più ricca perché incasserà 1,1 miliardi di euro per i diritti tv fino al 2024, grazie all’accordo con Netflix. E non è finita perché Mediapro starebbe trattando anche con altri soggetti come Apple e Facebook, con cui sono state già imbastite delle trattative. E ora bisogna vedere se anche in Italia, dove va deciso il destino per i diritti del triennio 2021-2024, ci saranno apertura simili a questa.

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