Edgar Davids truffato da un’amica, gli ha sottratto 37 opere d’arte: ha scoperto tutto su Instagram

La pregiata collezione di opere d'arte di Edgar Davids si stava svuotando poco alla volta alle sue spalle, senza che si accorgesse di nulla. L'ex calciatore della Juventus è stato vittima di una truffa portata avanti da una sua amica di famiglia, un persona fidata al punto di avere le chiavi di uno dei suoi appartamenti londinesi: è una storia surreale che l'olandese ha scoperto per puro caso grazie a un messaggio che gli è stato inviato su Instagram da una persona che pensava di acquistare regolarmente una delle sue opere.
Invece era a tutti gli effetti un furto a opera di Nabila Habiby che aveva dato in pegno i beni del giocatore per un valore di quasi 200mila euro. Le opere d'arte sono poi state messe all'asta, il tutto all'oscuro del giocatore che le credeva al sicuro in una struttura a Enfield. Il caso è stato portato in tribunale e la sentenza del prossimo novembre condannerà la donna per frode per i reati commessi tra il 2014 e il 2016.
Il furto dalla collezione d'arte di Edgar Davids
L'ex centrocampista di Juventus, Barcellona e Tottenham è un grande manate dell'arte contemporanea e negli anni ha creato una collezione di tutto rispetto che a sua insaputa è stata battuta all'asta. Tutto è cominciato quando è nata l'amicizia tra Edgar Davids e Nabila che per un tempo ha soggiornato addirittura nella sua villa: la donna aveva le chiavi della sua cada nel nord di Londra e lì ha vissuto per un periodo per prendersi cura di tutti i beni del giocatore che nel frattempo si era trasferito in un nuovo appartamento. Ma poco alla volta ha rubato 37 opere d'arte per venderle al banco dei pegni ricavandoci circa 200mila euro.
Un danno economico importante, ma ancor di più una ferita al cuore del giocatore che si fidava ciecamente di quella persona. L'olandese ha scoperto della truffa soltanto per 2017, per puro caso: le opere erano regolarmente vendute all'asta (senza che lui sapesse nulla) e un giorno un acquirente aveva deciso di scrivergli su Instagram per chiedergli la storia di un pezzo che portava il suo nome sul retro e che avrebbe voluto acquistare. È stata una doccia fredda per Edgar Davids che ha scoperto tutta la truffa architettata alle sue spalle. La collezione d'arte non era conservata in una struttura come si aspettava, ma era stata smembrata poco a poco per ricavarci soldi e far partire delle aste senza che si accorgesse di nulla.