È morto Giorgio Rumignani: il maestro delle salvezze e delle promozioni impossibili scomparso a 86 anni

Il calcio saluta Giorgio Rumignani, scomparso domenica 21 dicembre 2025 all'età di 86 anni nella sua casa di Lignano Sabbiadoro (Udine). Un maestro delle categorie inferiori, in cui si è distinto da tecnico "specializzandosi" in missioni impossibili tra Serie C e Serie B. Guidò squadre come il Palermo, Pisa e Monza ma le sue più grandi imprese restano quelle targate tra campo e panchina, con Ravenna, Arezzo e Sambenedettese.
Il "maestro" delle serie minori: Giorgio Rumignani e la carriera da tecnico
La notizia della scomparsa di Giorgio Rumignani ha lasciato esterrefatti soprattutto gli appassionati e i tifosi del calcio italiano delle serie minori, dove l'x centrocampista, si era distinto nel corso della sua carriera da allenatore tra coloro in grado di saper leggere meglio il calcio da "periferia" e fare le gioie delle società per cui ha lavorato. Ha vinto da calciatore il torneo di Serie C con la maglia dell'Arezzo nel 1968-69, poi in panchina è rimasto a svolgere una carriera lontana dai riflettori dorati del calcio di massima divisione. Rumignani ha guidato alla promozione in B il Ravenna nel 1995-96 e poi si è ripetuto in C1 sia con il Teramo (1985-86), che con il Francavilla (1986-87). Il suo fiore all'occhiello resta anche la Coppa Italia di C conquistata con la Sambenedettese nel 1991-92.
Chi era Rumignani: gli allenamenti in strada del Palermo e la monetina di Terni
Il nome di Rumignani è legato anche alle sue esperienze al Palermo in Serie C1 e alla Fidelis Andria in Serie B, per un paio di episodi che lo videro protagonista. Nel primo caso, in Sicilia con lo stadio Barbera che era in piena ristrutturazione per i Mondiali di Italia '90, Rumignani decise di far svolgere gli allenamenti dei rosanero nel piazzale antistante allo stadio e sulla spiaggia di Mondello. Il secondo episodio accadde, quando allenava la Fidelis Andria in Serie B negli anni 90: nell'ultima giornata di campionato a Terni, fu colpito in faccia da una monetina lanciata dalla curva dei tifosi di casa. Rumignani si accasciò a terra, sanguinante, ma la gara si giocò lo stesso senza che tornasse mai più su quanto gli fosse accaduto.