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È morto Claudio Deiana, giovane arbitro di Cagliari: aveva 30 anni

A 30 anni è morto, dopo una lunga lotta contro la leucemia, il giovane arbitro Claudio Deiana, che pochi mesi fa aveva diretto la sua ultima partita nel campionato juniores. In occasione di quella partita entrò in campo con una maglietta personalizzata e fece suo il messaggio di un amico arbitro, scomparso un anno fa: “Sorridere voce del verbo nonostante tutto”.
A cura di Alessio Morra
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Una triste notizia arriva dalla Sardegna, dove è morto il giovane arbitro Claudio Deiana, che da quattro anni combatteva contro la leucemia. Era riuscito a vincere la prima grande battaglia, era ritornato in campo non molto tempo fa, ma il male purtroppo è ritornato e purtroppo Deiana non ce l'ha fatta a vincere in modo definitivo la sua battaglia.

Morto Claudio Deiana, giovane arbitro affetto dalla lecemia

Nel 2016 eseguendo degli esami di routine Claudio Deiana scoprì di essere malato, gli fu comunicato dai medici che la sua situazione era molto seria, perché aveva la leucemia linfoblastica acuta. Non si è dato per vinto e ha iniziato la sua lunga battaglia, subì anche il trapianto del midollo. La sua lunga lotta sembrava essere vincente, pochi mesi fa riuscì a tornare in campo, ma poi purtroppo il brutto male ha vinto.

Il ritorno in campo dopo la malattia, e l'ultima partita

Deiana viene definito da tutti un bravo arbitro, l'ultima partita che ha diretto è stata quella del campionato Juniores tra Ferrini Cagliari e Muravera. Quel giorno entrò in campo con una maglietta personalizzata, aveva scelto di fare suo il messaggio dell'amico Luca Bomboi, arbitro che nel febbraio del 2019 fu portato via da una brutta malattia a nemmeno trent'anni. Questa la frase che ha aveva voluto portare in campo: "Sorridere: voce del verbo nonostante tutto". Tra la lotta alla leucemia e l'arbitraggio Deiana non aveva dimenticato gli studi. Il giovane fischietto era infatti a un passo dalla laurea in Giurisprudenza. Gli arbitri della sezione dell'AIA di Cagliari che lo conoscevano da tempo e molto bene, come riporta l'Unione Sarda, oggi lo descrivono e lo ricordano così: "Era allegro e di gruppo non mancava di essere bonariamente polemico con i dirigenti perché voleva farcela e voleva arrivare".

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