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Dybala tra rinnovo e cessione, anche il suo futuro alla Juventus è in dubbio

L’eliminazione della Juventus dalla Champions e la contrazione degli introiti rimettono tutto in discussione, compreso il rinnovo de contratto di Paulo Dybala. Scadrà nel 2022 come per Cristiano Ronaldo, proprio la posizione del portoghese (dentro e fuori dal campo) s’è rivelata ingombrante per l’argentino. Ecco qual è il piano del club.
A cura di Maurizio De Santis
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L'eliminazione della Juventus dalla Champions League mette tutto in discussione. Introiti ridimensionati, contrazione degli incassi provocata dalla pandemia, rosso a bilancio impongono al club un'austerity necessaria che può costare anche sacrifici dolorosi. La posizione di Cristiano Ronaldo è quella che spicca (e pesa) di più a livello economico ma in un club chiamato a fare i conti con l'ennesimo fallimento in Europa nessuno può dirsi certo del proprio futuro. Molto dipenderà dalle scelte delle prossime settimane e l'uscita (inattesa) dalla Coppa alimenta incertezza.

La questione del rinnovo del contratto di Paulo Dybala. Ha subito un brusco stop non solo per la contingenza degli eventi e degli infortuni che lo tormentano da inizio stagione ma soprattutto per la figura ingombrante di CR7. Ingombrante in campo, perché da quando è arrivato il portoghese – eccezion fatta il breve periodo con Sarri – la Joya ha visto restringere i suoi spazi fino a scalare nelle gerarchie dei bianconeri. Ingombrante perché, conti alla mano, le risorse impiegate per garantire la sussistenza dell'ex Real ne sottraggono di fatto altre per accordi che ancora giacciono sul tavolo (offerta da massimo 10 milioni per il sì del sudamericano). Ingombrante perché Ronaldo è abituato a decidere per sé e quando lo farà darà inizio al domino delle opzioni.

La Juve, però, non ha più molto tempo per decidere. Dybala ha un contratto fino al 2022 – come CR7 – e la tempistica è tale che non è possibile procrastinare il momento della decisione col rischio di vederne ulteriormente deprezzato il cartellino o – cosa peggiore – di perderlo a zero. Ipotesi queste ultime ‘lunari' rispetto alle necessità e agli obiettivi dei bianconeri. Lasciarlo andare via così sarebbe un delitto perché è ancora uno dei patrimoni tecnici ed economici più importanti della società. È un calciatore che può tornare (ed essere) decisivo per le qualità che si ritrova ma va anche messo in condizioni di rendere al meglio… avere abbastanza spazio per innescare e liberare la propria fantasia magari con una punta al suo fianco con la quale interagire e non un compagno di squadra che ne soffoca la posizione.

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Quanto rientra Dybala? L'argentino, fermo da gennaio sembrava pronto per la Champions ma il dolore al ginocchio lo ha bloccato per un periodo più lungo del previsto: 60 giorni, 16 gare saltate che si aggiungono alle 3 causate da acciacchi muscolari. Il ritorno in campo si avvicina l’obiettivo è giocare almeno una parte del match contro il Cagliari e poi tornare utile nel recupero del 17 marzo contro il Napoli del 17 marzo. Nella peggiore delle ipotesi quattro giorni dopo (il 21) potrebbe essere in prima fila in occasione della sfida col Benevento.

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