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De Laurentiis: “Con Maradona ho passato una notte molto divertente. Raccontava cose straordinarie”

Dopo la vittoria nella Supercoppa Italiana, Aurelio De Laurentiis ha rilasciato un’intervista nella quale ha parlato anche di Maradona, raccontando un aneddoto.
A cura di Alessio Morra
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Un Natale con i fiocchi per il Napoli che a Riyadh ha vinto per la terza volta nella sua storia la Supercoppa Italiana. Il presidente De Laurentiis celebra così un'annata con due trofei, una rarità per questo club che ci era riuscito in precedenza solo tre volte. Era dal 1990 che non capitava l'accoppiata Scudetto – Supercoppa, all'epoca c'era Maradona, unico e inarrivabile che ha sottolineato il patron partenopeo: "Eguagliarlo? Non si può. Non si è mai grandi quanto lui". Ma ha ricordato anche una nottata passata assieme.

"Maradona non si può eguagliare"

Ha fatto gli auguri ai tifosi del Napoli e un bilancio dell'annata, che ancora non è finita perché il 2025 prevede anche una partita in casa della Cremonese (domenica 28), De Laurentiis che ha ricordato i due trofei vinti nell'anno solare e facendolo è finito per parlare anche di Maradona, che ha avuto modo di conoscere quando Diego partecipò a un film prodotto da ADL: "Abbiamo vinto due trofei nello stesso anno con Benitez, però erano diversi. Questa volta sono Scudetto e Supercoppa: non è mica poco. Abbiamo eguagliato Maradona del 1990? Diego non si può eguagliare, non si è mai grandi quanto lui".

Diego Armando Maradona è stata la stella assoluta del Napoli.
Diego Armando Maradona è stata la stella assoluta del Napoli.

Parole belle per D10S da parte di De Laurentiis: "Lui aveva questo spirito da scugnizzo partenopeo, da ragazzo di squadra. Io l'ho conosciuto quando ero a digiuno di calcio, ha lavorato con me, abbiamo passato una nottata insieme molto divertente con lui e Claudia, la moglie, dove mi raccontarono cose straordinarie".

Il percorso del Napoli: dalla Serie B agli scudetti

Poi la dichiarazione d'amore per la sua squadra: "Io da bambino ero innamorato del Napoli, perché papà mi portava a seguire le partite", e il ricordo del percorso fatto in questi ventuno anni di presidenza: "Il passaggio dalla Serie B alla Serie A per me è stato un momento indimenticabile".

E non mancato il ricordo del momento della celebrazione dello scudetto bis: "Quando vedo i tifosi che trasmettono un senso di rivincita a una nazione intera è motivo di soddisfazione e godimento. Penso al bus scoperto e ai numeri fatti dalla trasmissione in diretta su Rai Italia. Queste sono cose che segnano e danno una dimensione importante al calcio".

Il bus scoperto del Napoli alla festa scudetto dello scorso maggio.
Il bus scoperto del Napoli alla festa scudetto dello scorso maggio.

Le critiche al sistema calcio

Ma nemmeno una stilettata ai vertici del calcio: "Ci sono cose che il calcio a livello istituzionale non ha ancora capito. Perché sono troppo legati alla propria poltrona e a pensare a come essere rieletti. Ci stanno facendo venire gli incubi degli infortuni perché si gioca troppo". Infine l'augurio per l'anno che verrà: "Per il 2026 noi dobbiamo dotarci di salute, salute e salute. Ed un bel corno contro gli iettatori".

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