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Dalla guerra alla Champions, il talento di Mudryk racconta la favola Shakhtar: “Vinciamo per l’Ucraina”

Mykhaylo Mudryk è il talento dello Shakhtar esploso in Champions. In patria lo chiamano il Neymar ucraino, martedì sera ha deciso la partita col Lipsia con un gol e due assist. La sua storia racconta la rinascita di un club che gioca in esilio dal 2014. Ha perso tutti ma non l’orgoglio.
A cura di Maurizio De Santis
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Lo Shakhtar festeggia la vittoria in Champions sul campo del Lipsia mostrando con orgoglio la bandiera dell'Ucraina.
Lo Shakhtar festeggia la vittoria in Champions sul campo del Lipsia mostrando con orgoglio la bandiera dell'Ucraina.

La vittoria dello Shakhtar a Lipsia (4-1) nella prima giornata di Champions League si iscrive in calce alle storie di sport più romantiche. È stata esaltante e terribile al tempo stesso, complice l'esonero del tecnico Tedesco provocato proprio da quella batosta tremenda presa in casa contro un avversario che – almeno sulla carta – partiva sfavorito.

Gli ucraini non giocano in casa, a Donetsk, dal 2014 (da quando la guerra fece capolino nel Donbass). Nemmeno sanno se e quando potranno tornarvi alla luce del conflitto deflagrato a causa dell'invasione russa. Le prossime gare interne di Coppa saranno giocate a Varsavia (Polonia). Il campionato è ripartito da due settimane e con notevoli difficoltà logistiche, oltre al pericolo di ritrovarsi nel bel mezzo di un allarme anti-missilistico. Per sei mesi calciatori, staff, squadre sono rimasti inattivi, bloccati e squassati dalle operazioni belliche sul territorio.

Lucas Taylor è il brasiliano superstite della 'colonia' di calciatori partiti in prestito oppure ceduti a titolo definitivo.
Lucas Taylor è il brasiliano superstite della ‘colonia' di calciatori partiti in prestito oppure ceduti a titolo definitivo.

La rosa è stata smembrata dal mercato tra prestiti e cessioni a titolo definitivo. La ‘colonia brasiliana' che aveva dato una forte identità tattica alla squadra non c'è più. Manor Solomon (israeliano) e Tetê sono stati tra gli ultimi a partire dopo gli addii di David Neres (Benfica), Dodô (Fiorentina), Marcos Antônio (Lazio), Fernando (Salisburgo), Pedrinho (Atletico Mineiro), Marlon (Monza), Ismaily (Lille).

Mykhaylo Mudryk è la stella dello Shakhtar. Ha 21 anni, è un esterno d'attacco e in Champions ha deciso la partita col Lipsia con un gol e due assist.
Mykhaylo Mudryk è la stella dello Shakhtar. Ha 21 anni, è un esterno d'attacco e in Champions ha deciso la partita col Lipsia con un gol e due assist.

L'unico sudamericano rimasto in rosa è il terzino destro Lucas Taylor. Un'eccezione rispetto all'attualità che vede tesserati tutti giocatori ucraini giovanissimi con ben sei titolari di età inferiore ai 23 anni e altrettanti in panchina che di anni (ed esperienza) ne hanno ancora meno.

Tra questi c'è anche una stellina, è l'esterno d'attacco mancino di piede invertito come si dice in gergo: Mykhaylo Mudryk (21 anni) calcia di destro ma gioca sulla corsia sinistra, utilizzando velocità e abilità nel dribbling per diventare devastante accentrandosi e battere a rete col piede ‘preferito'.

Un gol e due assist hanno dato una spallato al Lipsia e acceso su di lui i riflettori di mezza Europa. Dalla Premier League lo aveva già fatto l'Everton, dicendosi pronto a mettere sul piatto una somma importante: 30 milioni di euro. L'Arsenal, colpito dalle doti del ‘ragazzo' che ha tutto per esplodere, pure ha fatto sapere che c'è un grande interesse nei suoi confronti.

È forte abbastanza da aver meritato già un soprannome e un accostamento importante: lo hanno ribattezzato il Neymar ucraino per le caratteristiche e per il modo in cui addomestica (e fa scomparire) la palla. Nella favola dello Shakhtar il suo nitore è una finestra aperta sul futuro, un fiore che sboccia in mezzo a un campo devastato.

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