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Cosa rischia l’Italia per i fischi all’inno di Israele: la FIFA può applicare l’articolo 17

I fischi del pubblico di Udine all’inno nazionale di Israele prima della partita giocata con l’Italia potrebbero costarci una sanzione: cosa dice l’Articolo 17 del Codice Disciplinare FIFA, i precedenti in materia.
A cura di Paolo Fiorenza
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Se la vicenda sportiva del doppio confronto tra Italia e Israele, valido per le qualificazioni ai Mondiali del prossimo anno, si è conclusa con due successi della nazionale azzurra (l'ultimo martedì sera a Udine, un 3-0 che ci ha dato la matematica qualificazione ai playoff del prossimo marzo), tutto quello che ha preceduto – e purtroppo accompagnato, ovvero gli incidenti nella città friulana – la sfida di ieri potrebbe avere una coda disciplinare per l'Italia, con l'irrogazione di una sanzione. Nei giorni precedenti la disputa del match di Udine, le polemiche erano divampate roventi, con una forte pressione di larga parte dell'opinione pubblica a boicottare la gara, in conseguenza delle azioni militari di Israele nella striscia di Gaza, che hanno provocato migliaia di morti.

Il Bluenergy Stadium di Udine, tristemente semivuoto per Italia–Israele
Il Bluenergy Stadium di Udine, tristemente semivuoto per Italia–Israele

I fischi all'inno nazionale di Israele prima del match con l'Italia a Udine

Impossibile non giocare, visto che le ripercussioni sarebbero state durissime sul piano sportivo nei confronti dell'Italia, fino ad arrivare a una esclusione per competizioni future. Senza contare che non presentandosi in campo e dunque concedendo il 3-0 a tavolino a Israele, si sarebbe finito per consegnargli il pass per il Mondiale, come sottolineato dal presidente dell'Assoallenatori Renzo Ulivieri. Alla fine dunque si è giocato e all'interno dello stadio di Udine tutto è filato liscio, senza alcun momento di tensione. Non sono peraltro sfuggiti ai microfoni gli abbondanti fischi del pubblico che hanno coperto l'inno nazionale israeliano prima dell'inizio del match al Bluenergy Stadium.

Cosa rischia l'Italia per i fischi all'inno israeliano: la Federcalcio può essere punita applicando l'Articolo 17

Un episodio non passato inosservato, che potrebbe finire sul tavolo del panel disciplinare della FIFA, alla luce di qualche precedente in materia. In conseguenza dei fischi piovuti sull'inno di Israele, ritenuto un atto irrispettoso, la FIGC rischia dunque una sanzione, come stabilito esplicitamente dal Codice Disciplinare FIFA. L'Articolo 17, dedicato a "Ordine e sicurezza durante le partite", stabilisce che "i club ospitanti e le federazioni sono responsabili dell'ordine e della sicurezza sia all'interno che nei pressi dello stadio prima, durante e dopo le partite. Senza pregiudizio per la loro responsabilità in merito al comportamento inappropriato dei propri sostenitori, sono responsabili di incidenti di qualsiasi tipo, inclusi ma non limitati a quelli elencati nel paragrafo 2 di seguito, e possono essere soggetti a misure disciplinari e direttive salvo che possano dimostrare di non essere stati negligenti in alcun modo nell'organizzazione della partita".

L’Articolo 17 del Codice Disciplinare FIFA, relativo a "Ordine e sicurezza durante le partite"
L’Articolo 17 del Codice Disciplinare FIFA, relativo a "Ordine e sicurezza durante le partite"

Nella casistica dei comportamenti inappropriati elencati nel paragrafo successivo, alla lettera "g" si legge: "Causare disturbi durante l'esecuzione degli inni nazionali". La sanzione minima per un primo episodio di questo tipo è di 5000 franchi svizzeri, pari a 5370 euro, come indicato nell'Allegato II del Codice Disciplinare. La FIFA dunque dovrebbe valutare il caso dell'Italia e decidere se applicare una multa simile.

Il paragrafo 2 dell’Articolo 17, in cui vengono citati esplicitamente i fischi agli inni nazionali come caso passibile di sanzione
Il paragrafo 2 dell’Articolo 17, in cui vengono citati esplicitamente i fischi agli inni nazionali come caso passibile di sanzione

I precedenti: anche l'Italia potrebbe ricevere una multa dalla FIFA

Nel novembre del 2021, la Scozia è stata multata di poco più di 9000 euro dopo che una parte dei suoi tifosi aveva fischiato l'inno nazionale israeliano prima della vittoria per 3-2 all'Hampden Park. Inoltre la locale federcalcio era stata sanzionata anche per aver esposto quella che era stata definita una "bandiera inappropriata", che si ritiene fosse una bandiera palestinese. Alla lettera "e" del paragrafo 2 di cui sopra si legge infatti  che è proibito anche "l'uso di gesti, parole, oggetti o qualsiasi altro mezzo per trasmettere un messaggio non appropriato a un evento sportivo, in particolare messaggi di natura politica, ideologica, religiosa o offensiva". Un altro precedente simile riguarda i fischi all'inno cinese da parte dei tifosi di Hong Kong nel 2019: anche in quel caso arrivò una multa, di 16mila euro.

Insomma, nella peggiore delle ipotesi, anche l'Italia potrebbe venire punita con una sanzione pecuniaria di qualche migliaio di euro per i fischi dei suoi tifosi all'inno di Israele. Resta da vedere se la FIFA valuterà anche gli incidenti avvenuti poche ore prima dell'inizio della partita tra la polizia e i manifestanti pro Pal: non dovrebbe farlo, visto che sono avvenuti nel centro di Udine e non nei pressi dello stadio dove si è giocata Italia-Israele.

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