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Coronavirus, Carnevali: “La ripresa del campionato? Allibito da alcune dichiarazioni”

L’amministratore delegato del Sassuolo, Giovanni Carnevali, non ha usato giri di parole per commentare la bufera all’interno della Lega di Serie A: “Molte persone parlavano in modo irresponsabile, in una situazione drammatica come quella di adesso non si può pensare di far svolgere gli allenamenti ai ragazzi”.
A cura di Alberto Pucci
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La ripresa di allenamenti e campionato e il taglio degli stipendi. Sono questi i principali punti all'ordine del giorno, dell'assemblea straordinaria della Lega Calcio di Serie A in programma nelle prossime ore. Argomenti che hanno già fatto discutere e che torneranno ad animare il nuovo incontro tra il presidente Dal Pino e tutti i dirigenti delle squadre del nostro massimo campionato. A poche ore da un appuntamento che potrebbe anche essere decisivo per la stagione, l'amministratore delegato del Sassuolo, Giovanni Carnevali, ha criticato il comportamento di alcuni suoi colleghi e analizzato il difficile momento.

"Molte persone parlavano in modo irresponsabile, in una situazione drammatica come quella di adesso non si può pensare di far svolgere gli allenamenti ai ragazzi. Sono rimasto allibito ascoltando alcune dichiarazioni. Noi non prenderemo mai alcuna decisione singolarmente ma solo su indicazione dei medici sportivi. Sono loro che devono darci le indicazioni giuste perché la cosa più importante è la salute di tutti. Noi non abbiamo avuto emergenze e problemi di Coronavirus e nessuno ha chiesto di andare via. Abbiamo suggerito a tutti di restare a casa e fino ad oggi questa linea è stata rispettata. Anche perché se un giocatore va all'estero quando rientra deve poi rispettare un periodo di quarantena e non sapendo quando ripartiranno gli allenamenti questo potrebbe essere un problema".

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La difficoltà di trovare un'intesa

"Le assemblee non sono mai semplici, ci sono 20 presidenti con posizioni differenti e questo non facilita il lavoro – ha aggiunto Carnevali – Deve esserci una regolarità del campionato nel momento in cui si riesce a ripartire, si parla tanto di quando iniziano gli allenamenti e mi piacerebbe che tutti ripartirebbero dallo stesso giorno. Deve esserci una lealtà sportiva, non è giusto che uno inizi una settimana o dieci giorni prima di un altro perché c'è chi può farlo e chi non può. Poi a me piacerebbe che il campionato proseguisse anche oltre giugno, ma fare oggi programmi è molto difficile. Dobbiamo pensare alle varie soluzioni dandoci anche dei tempi. Sarebbe bello chiudere questo benedetto campionato".

La crisi economica e il taglio degli stipendi

Durante l'intervista concessa a ‘TeleLombardia', il dirigente neroverde ha anche affrontato il tema economico: "In questi giorni ci sono stati tavoli di discussione su tanti argomenti, la Lega s'è affidata a un importante società di revisione che ha cercato di stabilire le eventuali perdite. Ma oggi il problema è un altro, ci sono delle grosse mancanze. Si parla di riprendere gli allenamenti quando non ci sono nemmeno le mascherine. Si porta avanti un lavoro continuo di giorno in giorno, con la speranza di portare al termine il campionato. Ma non sarà facile. Il taglio degli stipendi? Penso che sia interesse da parte di tutti mantenere la sostenibilità del sistema. Credo non ci saranno problemi, i giocatori spesso sono accompagnati da un'etichetta che non è quella giusta. Se ci sediamo possiamo ragionare, i giocatori se ne rendono conto come tutti noi delle difficoltà di questo momento".

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