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Clima pesante al PSG: 30 agenti proteggono l’allenamento, Al Khelaifi convocato dall’emiro

Il Paris Saint-Germain è una polveriera, la sconfitta e l’eliminazione in Champions agli ottavi alimenta il clima da resa dei conti a fine stagione. Dal presidente, Al-Khelaifi, fino a Leonardo e a Neymar: cosa può accadere e cosa si nasconde dietro le quinte della gestione del club.
A cura di Maurizio De Santis
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Le guardie che hanno presidiato il campo d'allenamento del Psg (come riportato da RMC Sport)
Le guardie che hanno presidiato il campo d'allenamento del Psg (come riportato da RMC Sport)

Eliminato dalla Champions League agli ottavi. Fuori dalla Coppa di Francia. Al Paris Saint-Germain, che ha fatto ponti d'oro a Lionel Messi a corredo di investimenti milionari, resta solo il campionato da vincere. Il decimo scudetto è una magra consolazione considerato che lo ha già tasca in virtù di un vantaggio attuale di ben 13 punti sulla seconda in classifica (Nizza). Solo la squadra di Pochettino può perderlo e anche quando lo avrà conquistato varrà poco più di un orpello scintillante. Il vero obiettivo era affermarsi in Europa, sollevare quella Coppa che è stata un cruccio (per le batoste prese negli anni scorsi) poi diventato ossessione (per averla solo accarezzata mentre a ghermirla fu il Bayern).

Un disastro. L'ira del presidente, Nasser Al-Khelaifi, è solo l'anticamera della resa dei conti che ci sarà al termine della stagione. Per adesso serve chiuderla limitando i danni, serrando i ranghi, tenendo a bada il malumore dei tifosi che si manifesterà al Parco dei Principi (in occasione della prossima gara interna) ma farà da sottofondo da qui fino a maggio, ultimo atto della Ligue 1. Il Psg ha ripreso gli allenamenti due giorni dopo il ko del Bernabeu: sono state le peggiori 48 ore nella storia del club caratterizzate dalle polemiche per l'errore grossolano commesso da Donnarumma, dalla lite del portiere con Neymar (successivamente smentita dal brasiliano), dalla rabbia furibonda del massimo dirigente scatenatasi contro l'arbitro olandese, Makkelie, e i suoi assistenti.

È successo di tutto e per fermare la reazione a catena, evitando anche il coinvolgimento dei sostenitori, la società ha predisposto un imponente servizio di sicurezza. Guardie private hanno presidiato il centro sportivo con il compito di disinnescare qualsiasi accenno di contestazione e impedire contatti tra gli ultrà più inviperiti e i calciatori. Ma questo è l'aspetto meno importante della vicenda, come fumarole sulla bocca del vulcano. Sotto il tappo la pressione del magma presto farà esplodere il cono e sarà devastante.

A rivelare qual è la situazione all'interno del Psg è stato il giornalista d'inchiesta Romain Molina che, attraverso il suo canale di Youtube, ha alzato il velo sul lato oscuro del potere ai vertici della società. Una zona d'ombra dietro la quale proliferano tensioni, rapporti conflittuali e di sfiducia, guai giudiziari che tirano in ballo le figure più importanti del Psg, a cominciare dal numero uno, Nasser Al-Khelaifi fino ai calciatori, in particolare Neymar.

Il tecnico del Psg, Pochettino, accanto al diesse, Leonardo, e al presidente, Al-Khelaifi.
Il tecnico del Psg, Pochettino, accanto al diesse, Leonardo, e al presidente, Al-Khelaifi.

Sul presidente (che è anche numero uno di beIN Sports) grava il pesante sospetto e l'accusa di aver acquistato una villa da 5 milioni di dollari in Sardegna a un ex direttore della FIFA, Jerome Valcke. Perché lo avrebbe fatto? Secondo il materiale raccolto dal Tribunale svizzero, alla base di un gesto del genere ci sarebbe stata la volontà di esercitare pressioni per acquisire i diritti TV per i Mondiali 2026 e 2030 in Medio Oriente e Nord Africa (presunto reato di corruzione per il quale rischia oltre 2 anni di carcere). Non è l'unica situazione che provoca grattacapi: indagini sarebbero in corso anche sull'assegnazione al dei Campionati del mondo di atletica leggera 2019.

Inviso. Per quanto trapelato, l'attuale direttore sportivo, Leonardo, sarebbe mal sopportato. Lo stesso Al-Khelaifi lo terrebbe in disparte rispetto al rapporto diretto ed esclusivo con l'emiro del Qatar. All'ex milanista vengono imputati i rapporti per nulla felici con gli allenatori Pochettino, Tuchel e Carlo Ancelotti; una gestione sospetta dei contatti con i procuratori a giudicare da alcuni rinnovi di contratto al rialzo di determinati calciatori; un feeling mai nato né con il settore giovanile né con la selezione femminile.

Quanto a Neymar, acquisto (è costato 222 milioni di euro) e uno stipendio dorato sono reputati un pessimo affare alla luce del rendimento del calciatori. Frenato anche da problemi fisici e infortuni che ne hanno depotenziato il rendimento, l'ex di Santos e Barça sembra l'ombra del campione che avrebbe dovuto trascinare il Psg, regalando gol e spettacolo. A peggiore le cose sarebbe anche il modo in cui vive fuori dal campo.

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