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Chivu sconcertato da una domanda dopo Inter-Lazio, spiega e poi si ferma: “È meglio che sto zitto”

Il tecnico dell’Inter tiene a freno la lingua quando gli viene fatta una riflessione poco opportuna sulla prestazione contro la Lazio nonostante la vittoria. E sorride in maniera sarcastica.
A cura di Maurizio De Santis
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C'è una domanda ricevuta in conferenza stampa che ha fatto perdere l'aplomb a Cristian Chivu. Il tecnico dell'Inter preferisce mordere la lingua e non cede alla tentazione di dire tutto, ma proprio tutto, quel che pensa quando gli viene fatto notare che a un certo punto della partita "si è spenta la luce e la Lazio è salita". Fa un respiro, conta fino a tre… poi taglia corto e chiude l'argomento senza scendere nei dettagli. "Ma la Lazio è una squadra forte, che può mettere in difficoltà chiunque. E veniamo da sette partite giocate in tre giorni…. meglio che sto zitto". E sorride con sarcasmo. Dovrebbe mettersi ad argomentare sull'opportunità di porre riflessioni del genere ma non ne ha alcuna voglia, né lo ritiene proficuo ai fini del dibattito. Che senza Ha? Nessuno. Ecco perché replica in maniera netta, semplice, con lo sguardo che dice già tutto e il tono di voce altrettanto eloquente.

La domanda che costringe Chivu a mordere la lingua in conferenza

"Oggi si è spenta la luce? Meglio che sto zitto", è la risposta esaustiva. Non c'è bisogno di aggiungere altro per chiarire cosa gli ronza in testa e cosa vorrebbe dire realmente. Ma è altro quel che conta davvero: ossia, che l'Inter scollina la sosta da prima in classifica (assieme alla Roma) proprio grazie al successo di San Siro contro la squadra di Sarri ed è piazzata tra le prime otto in quella di Champions League, posizione che vale la qualificazione diretta agli ottavi. "Ci accontentiamo della partita e della vittoria – ha aggiunto in seguito con molto pragmatismo -. Abbiamo fatto un grande approccio e siamo stati dominanti. Ora facciamo in bocca al lupo ai nazionali che si giocano il Mondiale".

Il tecnico e i passi falsi: "Abbiamo perso 3 partite, mi risulta che anche altre ne hanno perse 3"

Il bilancio attuale non può che essere positivo, Chiuvu lo sottolinea tirando un po' le somme di quanto raccolto finora tra campionato e coppe. "Abbiamo fatto 11 vittorie e subito una sconfitta in 12 partite. Bisogna dare merito a questi ragazzi perché è tanta roba quello che hanno fatto… poi bisogna anche accettare che si possa non vincere una partita. Ma è novembre, è ancora lunga. Ora mi godo il percorso di una nuova stagione e non guardo la classifica perché è presto. Siamo consapevoli perché sappiamo che possiamo dire la nostra. Abbiamo perso 3 partite ma mi risulta che anche altre ne hanno perse 3″.

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Il turnover necessario: "Ho bisogno di tutti e voglio che si sentano titolari"

Nel corso della conferenza stampa il tecnico ha toccato anche un altro aspetto della gestione dell'Inter. Il turnover che diventa fondamentale in una stagione densa d'impegni. Il ragionamento parte da una considerazione sull'avvicendamento nel pacchetto difensivo, in particolare nel ruolo di centrale. "Cambierò ancora. Ho bisogno di tutti e voglio che si sentano titolari anche quelli che non si sentono titolari. Se io non li accontento, se non do fiducia, è inutile con una stagione lunga andare a prenderli ad un certo punto e dire ‘ora mi aspetto da te che giochi bene'. Se non giocano mai come faccio a guardarli negli occhi e dire determinate cose? Io cerco di essere onesto, nelle mie rotazioni tengo conto di tante cose, anche del lato umano. Tutti devono sentirsi importanti per squadra e società".

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