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Chiesa tiene in vita la Juventus: il Porto vince 2-1 l’andata degli ottavi di Champions

La Juventus perde 2-1 l’andata degli ottavi di finale di Champions Laegue in casa del Porto. I bianconeri sbagliano approccio sia nel primo tempo che nella ripresa e incassano i gol di Taremi e Marega. Al termine di una brutta prestazione, Chiesa nel finale trova il jolly che vale il 2-1 e tiene aperto il discorso qualificazione. Nel finale proteste bianconere: Cristiano Ronaldo chiede un rigore.
A cura di Redazione Sport
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Una brutta Juventus esce sconfitta dall'andata degli ottavi di finale di Champions League. I bianconeri cadono 2-1 in casa del Porto e ringraziano Federico Chiesa, autore del gol nel finale che tiene vive le chances di qualificazione dei bianconeri, pessimi negli approcci alla partita (in entrambi i tempi) e in grossa difficoltà sul piano del gioco, al cospetto di un Porto organizzato e aggressivo.

I cattivi presagi per Pirlo si manifestano subito, dopo appena 63 secondi. La Juve prova a costruire dal basso attirando il pressing del Porto, che ha studiato alla perfezione proprio questo tipo di situazione. Szczesny la dà a Bentancur, ma il centrocampista uruguagio è pressato e restituisce al portiere un palla molle, innescando così Taremi: un regalo solo da scartare per la rete dell'1-0. La reazione dei bianconeri – in maglia arancione – è del tutto impalpabile: la prima occasione significativa, l'unica del primo tempo, arriverà quasi allo scadere con una bella rovesciata di Rabiot. Non che il Porto sia spumeggiante in attacco, ma l'interpretazione della gara nella fase di non possesso da parte degli uomini di Conceição è perfetta e non lascia giocare la Juve. Pirlo, nel frattempo, perde anche Chiellini, che lascia il campo dolorante ad un polpaccio.

Le difficoltà tattiche della Vecchia Signora vanno di pari passo con quelle a livello mentale. Anche nella ripresa la Juventus sbaglia l'approccio e il Porto ne approfitta: dopo 19 secondi Marega s'infila nello spazio lasciatogli dai colpevoli De Ligt e Demiral e trafigge Szczesny da pochi passi. Lo schiaffo fa persino più male rispetto all'1-0 perché mette Ronaldo e compagni in una posizione scomodissima in vista della gara di ritorno e obbliga alla ricerca disperata del 2-1. L'assalto della Juve, però, è disordinato e confuso. Efficace solo a strappi, con le situazioni migliori create da Kulusevski e Chiesa e CR7 incredibilmente fuori dalla partita. Ed è proprio Chiesa, a meno di 10 minuti dal termine, a trovare il gol che riapre il discorso qualificazione: Rabiot scende sulla sinistra e mette un pallone invitante in mezzo, che l'ex Fiorentina manda all'angolino trovando la parabola vincente. La Juve pregusta persino il 2-2 nel forcing finale e quasi ci va vicino quando Cristiano Ronaldo viene toccato da Zaidu in area di rigore: per l'arbitro Del Cerro Grande non c'è nulla. Finisce così e va di lusso ad una brutta Juventus. Al ritorno servirà ben altra prestazione.

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