Chiellini racconta l’importanza di Conte alla Juve: “Ha completamente cambiato l’idea del mio calcio”

Giorgio Chiellini ha da poco preso un nuovo e importante incarico alla Juventus. Un ruolo molto più centrale e di collegamento tra squadra, club e rapporti esterni. Precisamente il nuovo Director of Football Strategy dei bianconeri il quale insieme a Comolli avrà il compito di risollevare le sorti di una squadra che da questa stagione farà a meno anche di Cristiano Giuntoli il quale, in accordo col club, ha interrotto i suoi rapporti di lavoro con la Juve. Ebbene anche in virtù di questo Chiellini sarebbe stato subito fondamentale al termine della regolare stagione.
Il dirigente bianconero avrebbe contattato personalmente Antonio Conte per portarlo alla Juventus come nuovo allenatore dopo lo Scudetto conquistato col Napoli. Quella sembrava essere ormai una trattativa conclusa e pronta a diventare realtà ben presto si è trasformata in un clamoroso ribaltone che ha portato il tecnico salentino a restare nel club azzurro. Proprio del suo rapporto con Conte e della sua importanza avuta nel corso della sua carriera Chiellini ha parlato nel corso di un'intervista a di "the Excellent Leadership Podcast".
"I due allenatori migliori che ho avuto nella mia carriera, con cui ho passato più anni sono Conte e Allegri – ha detto Chiellini che ha poi aggiunto -. Erano molto diversi, ma penso che siano gli allenatori che mi hanno insegnato il più. Conte ha completamente cambiato l'idea del mio calcio, non solo nel difendere, ma anche nell'essere un giocatore più completo. Abbiamo iniziato a giocare molto più con il pallone, e non solo senza il pallone. Allegri ci ha dato un senso di libertà e responsabilità, che erano molto importanti per me".

Chiellini parla di Conte ma anche del suo nuovo ruolo alla Juventus
Ecco perché probabilmente Chiellini avrebbe voluto che "la sua" Juventus potesse essere guidata da un allenatore di enorme valore come Conte che invece ha poi deciso di restare a Napoli. Nel corso dell'intervista ha anche raccontato anche quale sarà il suo ruolo adesso in bianconero: "È molto diverso dal campo, dal gioco, un ritmo diverso, una responsabilità diversa, una pressione diversa, non più grande o più piccola, ma diversa, sicuramente – ha sottolineato -. E la maggior differenza che ho trovato è che non dipende da me. È molto diverso".