Chi sarà il capitano della Roma in base allo schema di Gasperini: “Vi spiego cosa successe all’Atalanta”

In casa Roma ancora non si sa chi sarà il prossimo capitano. Lorenzo Pellegrini, che ha indossato la fascia fino all'ultima stagione quando c'era Claudio Ranieri in panchina potrebbe lasciare il testimone a un altro compagno di squadra. In base allo schema che Gian Piero Gasperini adotta da sempre, come accaduto anche all'Atalanta, sarà premiato il giocatore che ha il maggior numero di presenze in maglia giallorossa. Ma il discorso è più complesso. Gasperini infatti cerca di chiarire tutto nel corso di un'intervista rilasciata a Sky Sport dal ritiro inglese di Burton Upon Trent.
Gasperini era stato chiaro: "Ho sempre adottato lo schema che indosserà la fascia chi ha il maggior numero di presenze". In questo momento ci sarebbe Stephan El Shaarawy davanti a tutti con Cristante, Pellegrini e Celik alle sue spalle. Per Gasperini dunque non c'è un solo capitano, ma più capitani che abbiano i requisiti giusti per poter indossare quella fascia. E fa un esempio: "Ricordo quanto accaduto a Dublino con l'Atalanta".

Gasperini sottolinea come è basato il suo ragionamento. El Shaarawy ha già indossato la fascia contro l'Aston Villa nell'ultima amichevole nonostante la presenza in campo dei vari Mancini, Hermoso e Angelino, ovvero giocatori di esperienza. "È una gerarchia che adotto da tempo e mi fa specie abbia creato delle situazioni – dice Gasperini -. Non ho detto che tutti possano fare i capitani ma che i potenziali capitani sono di più". E chiarisce ancora: "Sono tutti quei giocatori in grado di sostenere la fascia e per fare questo devono avere i requisiti – spiega -. Se in una squadra hai più elementi di questo tipo allora sei un nucleo più forte".

Gasperini spiega chi sarà il capitano della Roma facendo l'esempio dell'Atalanta
E poi Gasperini fa un esempio: "A Dublino (dove la sua Atalanta vinse l'Europa League 2024 ndr) Toloi non stava giocando che era per anzianità il capitano con De Roon squalificato e la coppa la alzò Dijmsiti, ma con loro – e aggiunge ancora -. Ecco questo è il mio concetto di squadra di avere più persone attaccate al gruppo, ma chiaramente chi c'è da più tempo e indossa la maglia da più tempo vuole dire che ha i requisiti giusti". E conclude: "È un criterio molto semplice, non soggettivo, ma abbastanza numerico e sostenibile, e per me i capitani sono il nucleo forte della squadra".