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Covid 19

Bonucci, 120 mila euro ai medici che salvarono il figlio e oggi combattono il Coronavirus

Il difensore della Juventus, Leonardo Bonucci, e la moglie Martina Maccari hanno deciso di devolvere la somma di 120 mila euro all’azienda ospedaliera che oggi è in prima linea nell’emergenza Coronavirus. Qualche anno fa i medici si presero cura del piccolo Matteo che, affetto da una grave patologia, venne sottoposto a un intervento molto delicato.
A cura di Maurizio De Santis
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Leonardo Bonucci e il piccolo Matteo in un'immagine di qualche anno fa
Leonardo Bonucci e il piccolo Matteo in un'immagine di qualche anno fa
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Una donazione di 120 mila euro per aiutare il personale sanitario impegnato in prima linea per curare i pazienti infetti da Coronavirus e acquistare generi di prima necessità per la pratica quotidiana. Leonardo Bonucci e sua moglie, Martina Maccari, hanno voluto devolvere la cifra all'azienda ospedaliera "Città della Salute di Torino". Lo hanno fatto sia per offrire un contributo in questo momento molto difficile per il Paese sia come gesto di riconoscenza nei confronti di quei medici che nel 2016 salvarono la vita al figlio Matteo.

  • Allora il figlioletto del difensore della Juventus aveva solo 2 anni e rischiò la vita perché, affetto da una gravissima patologia, venne sottoposto a un intervento chirurgico. Fu un periodo durissimo per il calciatore e per la sua famiglia, per fortuna superato grazie alla guarigione del piccolo.

Due ecografi portatili per effettuare test ‘al letto' dei pazienti attualmente ricoverati in Terapia Intensiva e circa 50 maschere filtranti a circuito d'aria, riutilizzabili, compreso altro materiale di ricambio che coprirebbe circa due mesi di lavoro: verrà investita così la cifra che arriverà nelle casse dell'ente ospedaliero e sarà gestita dalla direzione sanitaria.

Le ultime notizie sulla diffusione del contagio nel mondo hanno portato l'Organizzazione Mondiale della Sanità a dichiarare lo stato di pandemia. In Italia l'evoluzione della situazione (qui tutti gli aggiornamenti in tempo reale) ha portato il Governo a mettere in atto un decreto che ha imposto pesanti restrizioni alla vita pubblica. Lo scopo? Sottrarre al Covid-19 occasioni per infettare altre persone e usare gli asintomatici come veicolo di trasferimento verso altri soggetti. Il calcio s'è fermato dopo vari tentativi di proseguire a porte chiuse ma in queste ore sta pagando dazio per scelte improvvide e ritardo nelle decisioni anche a causa del numero dei contagiati tra i tesserati.

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