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Atalanta, ci pensa Muriel: Bologna battuto 1-0, “dea” al secondo posto

Luis Muriel ancora una volta decisivo dalla panchina per l’Atalanta. Il colombiano segna l’11sima rete da subentrato e sale a quota 18 marcature in campionato. Un gol pesante, che arriva nella fase cruciale della ripresa e consegna ai nerazzurri il secondo posto momentaneo in classifica. Ancora un dettaglio statistico: 8 successi su 10 partite, 26 punti e nessun ko. Con questa sequenza di risultati l’Atalanta registra anche la striscia più lunga di vittorie interne in Serie A della sua storia.
A cura di Maurizio De Santis
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Luis Muriel, ancora lui. Sempre alla stessa maniera. Subentra dalla panchina a gara in corsa e decide la partita dell'Atalanta contro il Bologna. Un gol pesante che spinge la "dea" al secondo posto, a quota 74 (+2 sull'Inter). È la diciottesima rete stagionale per il colombiano, l'11simo jolly pescato dal mazzo e calato sul rettangolo verde nel momento clou dell'incontro. Solo Paco Alcácer (12 nel 2018/2019) è riuscito a fare meglio del sudamericano da subentrato in una singola stagione nei 5 maggiori campionati europei.

Ancora un dettaglio statistico: 8 successi su 10 partite, 26 punti e nessun ko. Con questa sequenza di risultati l'Atalanta registra anche la striscia più lunga di vittorie interne in Serie A della sua storia. Eguagliato il record di partite consecutive in gol e quota 95 centri in campionato, l'ultima squadra a raggiungere questo traguardo fu la Fiorentina (1958-59).

Il palo di Barrow e il violento battibecco tra Sinisa Mihajlovic e Gian Piero Gasperini. È tutto qui il primo tempo tra Atalanta e Bologna: da un lato la "dea" che va a caccia di punti per (ri)accomodarsi al secondo posto, dall'altro gli emiliani reduci dalla pessima prestazione di San Siro contro il Milan e duramente rimproverati dal tecnico. Ecco perché nel silenzio dello stadio di Bergamo l'ago della bilancia si sposta dalle parte degli ospiti che hanno il merito di affrontare il match con un approccio migliore, maggiore intensità e un ritmo più alto rispetto agli avversari. Almeno per tutti i primi 45 minuti i padroni di casa "lasciano giocare" e sembrano voler più controllare il campo che imporre le proprie azioni. Capota così che le azioni più pericolose siano rossoblù, la più clamorosa capita sui piedi di Musa Barrow (ex di turno) che nel finale centra la traversa su calcio di punizione.

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La prodezza dell'attaccante strappa applausi, quanti accaduto tra i due allenatori invece è da archiviare alla voce ‘cose da dimenticare' e basta avvolgere il rewind del match per capire perché. "Parla con i tuoi e non rompere il cazzo… vaffanculo", urla Mihajlovic a Gasperini che si lamenta di continuo con l'arbitro La Penna. Ne nasce un alterco che il direttore di gara punisce con l'ammonizione per entrambi. Poco dopo arriverà il cartellino rosso per il tecnico dei nerazzurri per reiterate proteste. "Perché a me? Ma cosa fai! Non fate altro che far caciara!", bofonchierà abbandonando il terreno gioco.

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Nella ripresa il copione del match cambia del tutto. L'Atalanta riprende a fare l'Atalanta, alza il baricentro delle azioni, aumenta la pressione e – complice l'ingresso di Muriel – va subito vicina al gol. Percussione sulla sinistra e mancino in area in diagonale del colombiamo ma Skorupski si supera. Sotto i riflettori finisce anche Zapata che fa da sponda in area di rigore per Toloi, la conclusione è fuori di poco. Barrow spezza per un attimo l'assedio e sfiora il gol. Poco dopo arriverà il vantaggio dei padroni di casa: lo segna Muriel – ancora lui – con un destro che s'infila sul primo palo. Inizia la girandola dei cambi: dentro Orsolini, Dominguez e Sansone per Skov Olsen, Svanberg e Barrow. Nell'Atalanta Malinovskyi e Colley per Gomez e Zapata. Cambierà poco. La "dea" legittima la vittoria e il secondo posto.

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