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Andrea Pirlo: “Guardiola e CR7 sono due esempi. Voglio una Juve che domina anche in Europa”

Il tecnico della Juventus si è raccontato al magazine dell’Uefa: “Da allenatore c’è più stress: in campo comandavo io, dirigevo il pallone, mentre qui posso soltanto dare delle indicazioni. Il nostro obiettivo in Champions è quello di proporre sempre un gioco offensivo, essere padroni del campo e imporre il nostro gioco in ogni stadio”.
A cura di Alberto Pucci
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Atteso dalla trasferta di campionato contro il Crotone, ma soprattutto dal debutto in Champions League con la Dinamo Kiev, Andrea Pirlo ha rilasciato un'interessante intervista al magazine dell'Uefa. "Negli ultimi anni ho studiato – ha spiegato il tecnico bianconero – questa passione in me cresceva sempre più e il passo verso la panchina è stato automatico. Ho avuto la fortuna di avere molti grandi allenatori, da Lucescu agli inizi passando per Lippi, Ancelotti, Conte e lo stesso Allegri, e da ognuno loro cerco di prendere qualcosa. Guardiola? È un esempio per tutti, e per un allenatore giovane come me è un modello da seguire".

Lo stress dell'allenatore

L'allenatore della Juventus si è anche soffermato sulle sue prime settimane da mister bianconero: "Ho trovato grande disponibilità da parte di tutti i giocatori e dei miei ex compagni, hanno capito qual era il mio ruolo ed è stato facile cambiare atteggiamento. Mi possono aiutare molto perché sanno cosa significa giocare qui, vincere e lavorare con me. Da allenatore c’è più stress: in campo comandavo io, dirigevo il pallone, mentre qui posso soltanto dare delle indicazioni e sono gli altri a giocare".

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L'obiettivo europeo di Pirlo

Dopo aver elogiato Cristiano Ronaldo ("È un simbolo del calcio mondiale, vederlo allenare e giocare è un piacere. A 35 anni lavora come un ragazzino, è un esempio"), Andrea Pirlo ha poi parlato dell'imminente impegno europeo della sua squadra: "In Champions League le squadre sono tutte forti, bisognerà sfidarle tutte con la massima attenzione perché non c’è la possibilità di sbagliare. È una competizione dura che dipende anche dai momenti: quello di marzo, ad esempio, è sempre stato il periodo più difficile. Il nostro obiettivo è quello di proporre sempre un gioco offensivo, essere padroni del campo e imporre il nostro gioco in ogni stadio".

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