Adriano racconta cosa voleva fare l’Inter per lui nel momento più buio: “Non ne ho mai parlato”

Quando si parla di Adriano Leite Ribeiro, ovvero Adriano l'Imperatore, il primo pensiero che viene è quello di uno dei più grandi talenti incompiuti o sprecati degli ultimi decenni. L'attaccante brasiliano dalla potenza devastante e dal tiro al fulmicotone sembrava destinato a fare la storia dell'Inter, che lo aveva prelevato 19enne dal Flamengo nel 2001, ma le cose sono andate diversamente: dopo i prestiti a Fiorentina e Parma (clamorosa la stagione e mezza in gialloblù), Adriano fece benissimo nei primi due anni al ritorno in nerazzurro, poi dal 2006 si perse finendo sempre più ai margini, tornando in Brasile nell'ultimo semestre della stagione 2007/2008, quando era di fatto un fantasma prima ancora sul piano umano che calcistico. Sono note le vicende della sua depressione legata alla morte del padre, così i problemi di alcolismo dell'epoca e la fuga nella vita notturna milanese, oggi il bomber carioca aggiunge un retroscena che non aveva mai raccontato prima.

Adriano svela l'offerta di Moratti e dell'Inter: andare in una struttura specializzata per curarsi
"Io non c'ero al 100% nel calcio e allora cercavo di dimenticare – Adriano svela a Luca Toni su ‘Prime Video' – Facevo un'altra cosa, andavo in giro per non pensare, però un altro giorno era peggio ancora, quindi quello che mi ha fatto più male è stato quello. Però l'Inter, Moratti, mi hanno sempre dato tutto, mi hanno chiesto: ‘Guarda, se tu vuoi che ti aiutiamo, ti mettiamo lì'. Io in quel momento non accettavo, quindi è stato anche un mio errore, è la verità, sono una persona normale come tutti. Ti dico, non ho mai parlato di questo, quando l'Inter mi ha chiesto di aiutarmi, per mettermi magari in una struttura perché ero in depressione, io non sono andato. Però, quando sei lì, tu pensi che stai facendo una cosa normale, ma non era la verità in quei momenti, quindi secondo me è stato uno sbaglio da parte mia".
Restare a Milano in quelle condizioni era impossibile, così nel dicembre 2007 Adriano lasciò una prima volta l'Inter per tornare in patria, in prestito gratuito al San Paolo: "Io ero stanco perché quando andavo in giro non riuscivo a fare l'allenamento bene e poi quello che mi mancava in quel momento era la mia famiglia, davvero. Dovevo andare via, dovevo tornare a casa, tanto che dopo che sono andato via, sono rimasto quasi due mesi senza giocare, senza fare nulla. In quel momento lì io dovevo andare via, perché non era giusto anche per la squadra, perché loro mi volevano bene e quando mi vedevano così male sicuramente non faceva bene alla squadra. Loro mi vogliono tantissimo bene anche oggi…".