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Adani su Caressa: “Potevo infierire, non lo farò. A meno che non continuino le mancanze di rispetto”

Daniele Adani non lascia in sospeso il discorso aperto nel corso della telecronaca di Italia-Norvegia ma prova a mettere un punto al ‘dissing calcistico’ con Fabio Caressa che va avanti da quasi un anno. Non lo nomina mai ma i riferimenti sono piuttosto chiari.
A cura di Vito Lamorte
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Daniele Adani non lascia in sospeso il discorso aperto nel corso della telecronaca di Italia-Norvegia ma prova a mettere un punto al ‘dissing calcistico‘ con Fabio Caressa che va avanti da quasi un anno. Anche in questo caso non lo nomina mai e non ci sono riferimenti diretti ma mettendo a posto tutti i pezzi il puzzle si completa.

La seconda voce della Nazionale Italiana per la Rai, nel corso della diretta Twitch del programma ‘Viva El Futbol', è tornato sullo ‘scontro dialettico' e prima di analizzare la partita insieme a Cassano ha affermato: "Oggi sarebbe facile infierire. Eppure non mi interessa. Io mi fermo qui. Io ho detto ciò che dovevo dire, con passione e nel nome di ciò che conta davvero: il calcio. Tutto quello che dico lo faccio per questo (mostra un pallone, ndr)".

L'ex difensore ha proseguito così: "Il calcio va studiato, capito, rispettato. Non si può essere impreparati sulla Norvegia, non si può parlarne con superficialità. Bisogna conoscerla, analizzarla, comunicarla in modo serio. Perché questo è il nostro lavoro, e chi non lo fa tradisce questo sport. Per il resto, per me, la questione si è chiusa ieri sera. Non ne parlerò più, a meno che non si continui a mancare di rispetto alle persone e al calcio stesso. In quel caso, basta una sola risposta. E allora arriverà".

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Tutto questo arriva dopo che durante il racconto dell'ultima partita del girone I di qualificazione ai Mondiali 2026 Adani si era espresso così: "E Haaland ci segna il 3-1. Tanta qualità in questa squadra. La Norvegia è questa e si è confermata nell'ultimo anno. Magari qualcuno l'ha imparato solo sei mesi fa…".

Un duello dialettico che va avanti da quasi un anno e che ha diviso gli osservatori di calcio, con alcuni che appoggiano le tesi dell'ex calciatore e altri del telecronista di Sky. Una bagarre che dai social si è spostata in tv e ora è tornata sui social.

Adani: "La frase su Haaland? Esposito da celebrare, chi fa questo lavoro deve saper unire i puntini"

Lele Adani ha chiarito le ragioni per cui, durante la telecronaca su Rai 1, dopo il gol di Francesco Pio Esposito che aveva portato momentaneamente avanti l’Italia contro la Norvegia a San Siro (gara poi terminata 1-4), è uscito con la frase: "Erling, adesso lo conosci Pio?!".

Secondo lui, quell’intervento non voleva ridimensionare Haaland, autore di una media impressionante nelle qualificazioni, ma evidenziare un fatto: "Il giorno prima Haaland aveva ammesso di non conoscere Esposito. Ma se un ragazzo gioca nell’Inter e in Nazionale, un motivo c’è. La mia battuta nasce da lì: il miglior centravanti puro al mondo, in conferenza, aveva praticamente anticipato ciò che sarebbe successo dicendo ‘forse quello che dico mi si ritorcerà contro’".

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Ha aggiunto che il suo ruolo, con ironia e rispetto, è proprio quello di dare un contesto agli episodi: "Non sono lì per limitarmi a dire ‘che bel tiro, gol di Esposito’. Devo collegare i fatti. E Pio ha segnato a San Siro, davanti a Haaland: un dettaglio che merita di essere evidenziato sul piano tecnico, emotivo e anche storico".

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