Lipsia, lo sfogo di Nagelsmann: “Il calendario della Bundesliga è una m***a”
Non è stato un buon inizio per il Lipsia di Julian Nagelsmann che nelle due uscite post Covid ha vinto al debutto sul campo del Magonza ma poi ha impattato per 2-2 contro l'Hertha Berlino venendo risucchiato nella zona a rischio qualificazioni europee e soprattutto non approfittando del ko interno del Borussia contro il Bayern Monaco. Per il tecnico, le accuse sono molteplici, sia per il pessimo gioco espresso in alcune fasi dai propri giocatori, sia per un calendario che non sembra essere stato riformulato nel modo corretto a tutela di tutte le squadre in campionato.
Se i cinque gol rifilati al Magonza avevano fatto sorridere Nagelsmann con una ritorno al calcio giocato a suon di reti e una prestazione tutto sommato confortante, il 2-2 contro l'Hertha Berlino ha fatto infuriare il tecnico del Lipsia. La gara era scivolata sui giusti binari quando nel secondo tempo Patrick Schick aveva trovato il raddoppio che valeva tre punti, fino all'82' quando la difesa si è fatta sorprendere con Piatek che dal dischetto non ha fallito il rigore per il definitivo pareggio: "Non possiamo semplicemente subire la pressione degli avversari, avevamo gatto bene, poi ci siamo difesi ad oltranza, come una squadra di dilettanti. Facciamo il nostro compito, stiamo in posizione ma nulla più. E' vero eravamo in 10, ma lo sbaglio è aver preso un'espulsione evitabile"
Poi, gli strali si rivolgono alle date di un calendario che Nagelsmann definisce assurdo con partite ravvicinate per tutti ma per qualcuno ancor di più di altri: "Non voglio cercare un alibi, ma non capisco bene come viene impostato il calendario delle partite. Da un lato si pensa alla tutela dei giocatori, con i cinque cambi e poi c'è una struttura del calendario scandaloso, fatto di m… Noi abbiamo giocato domenica, poi ancora mercoledì, mentre l'Hertha aveva riposato di più, riposando due giorni giocando venerdì. Non riesco a capire come sia potuto accadere ma è la solita musica, a nessuno importa".
