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Gli allenatori contro il taglio degli stipendi: “In alcuni casi non è ammissibile per umanità”

Anche gli allenatori italiani, dopo i calciatori, dicono no alla proposta della Serie A per il taglio degli stipendi. In un comunicato si legge: “Va però ricordato che alle dipendenze delle società di calcio ci sono “altri” allenatori, istruttori, preparatori e collaboratori che hanno meri redditi di lavoro: anche al di sotto delle medie nazionali. Su questi redditi non ammissibile pensare ad alcuna riduzione. Per umanità”
A cura di Marco Beltrami
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Anche gli allenatori italiani dicono no alla proposta della Serie A per il taglio degli stipendi. Dopo la presa di posizione durissima dell'Assocalciatori, anche il gruppo guidato dal decano dei tecnici Renzo Ulivieri in un comunicato ha bocciato le linee guida studiate dai vertici del massimo campionato e dei club per la riduzione degli emolumenti per far fronte all'emergenza Coronavirus. In una nota, la proposta della Lega viene definita "estemporanea" e si fa riferimento alla necessità di considerare anche tutti i dipendenti che hanno solo redditi di lavoro, per i quali a giudizio dell'Assoallenatori non è ammissibile pensare a riduzioni "per umanità"

Gli allenatori contro il taglio degli stipendi

L'Associazione italiana allenatori ha esternato tutte le sue perplessità sulle linee guida della Serie A sul taglio degli stipendi per contenere gli effetti della crisi legata al Coronavirus. In un comunicato a firma del presidente Renzo Uliveri si legge: "La dichiarazione della Lega Serie A ci pare estemporanea perché ancora non sappiamo che fine faranno i campionati; dichiarazione quindi che lascia il tempo che trova. Saranno le leggi statali e le norme della FIGC a regolare le singole posizioni. Stando così le cose vorremmo evitare ogni tipo di polemica, perché non è tempo. Semmai il tono, che ci pare padronale, ovviamente non ci garba".

Perché gli allenatori hanno detto no alla proposta di riduzione degli stipendi della Serie A

In particolare l'associazione che tutela i diritti degli allenatori ha puntato il dito contro la scelta di adottare le stesse riduzioni per tecnici che guadagnando grandi cifre, e per tutti coloro i quali invece hanno meri "redditi di lavoro": "I nostri allenatori di alto livello sono andati oltre la “disponibilità” perché hanno manifestato sin da subito la “volontà” di contribuire. Va però ricordato che alle dipendenze delle società di calcio ci sono “altri” allenatori, istruttori, preparatori e collaboratori che hanno meri redditi di lavoro: anche al di sotto delle medie nazionali. Su questi redditi non ammissibile pensare ad alcuna riduzione. Per umanità".

Qual è la proposta della Lega Serie A

La proposta della Lega Serie A prevede un taglio degli stipendi dei calciatori e degli addetti ai lavori "per salvaguardare il futuro dell'intero sistema calcistico italiano". Si è pensato infatti ad un taglio del 15% degli stipendi se la Serie A riparte, quota raddoppiata fino al 30% se il campionato verrà dichiarato concluso in anticipo (esclusa ovviamente la Juventus che aveva già trovato l'accordo con i suoi giocatori). Adesso però il braccio di ferro rischia di diventare durissimo, con calciatori e allenatori "coalizzati" contro la Lega e i club

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