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Zharnel Hughes non ci crede: fa il record inglese sui 100 metri e avvera un’incredibile profezia 

A New York, Zharnel Hughes ha stracciato il record britannico sui 100 metri che apparteneva da 30 anni a Linford Christie. Ma ad attirare l’attenzione è stata la reazione di autentica incredulità da parte del velocista inglese, che poi ha mostrato sui social il motivo di tanta meraviglia.
A cura di Alessio Pediglieri
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A New York il velocista britannico Zharnel Hughes ha scritto una nuova pagina dello sport inglese sui 100 metri compiendo qualcosa di straordinario: ha infranto il record di Linford Christie che durava da ben 30 anni. E lo ha fatto migliorando il cronometro di 0.04 centesimi, in 9.83. Un'impresa straordinaria che ha assunto i contorni dell'incredibile grazie ad una rivelazione dello stesso Hughes poi pubblicata sui propri profili social.

Una gara perfetta a seguito di una predizione che rasenta l'impensabile perché Zharnel Hughes classe '95 nativo di Anguilla, territorio inglese nei Caraibi orientali, e già vincitore di due medaglie d'oro agli europei di Berlino 2018 nel fine settimana non solo si è migliorato sui 100 metri ma si è preso il titolo nazionale cancellando dal primo posto una vera e propria icona della velocità britannica e mondiale: Linford Christie che, a Stoccarda nel 1993 aveva vinto i campionati del mondo con relativo primato nazionale in 9.87.

Hughes, attualmente campione europeo dei 200 metri, a New York si era presentato tra i favoriti e al traguardo è stato il più veloce di tutti anche se in partenza non è stato brillante, mostrando enormi ulteriori possibilità di progresso sulla distanza: alla fine la lenta reazione dai blocchi non gli ha però impedito di vincere con il tempo migliore in carriera e prendendosi anche il merito di essere l'uomo più veloce del mondo quest'anno. Per capire la grandezza della sua impresa, basti ricordare che il 9.83 realizzato in America sarebbe valso una medaglia d0argento ai Giochi di Tokyo 2020, dietro all'imprendibile Marcell Jacobs (oro in 9.80).

Una giornata memorabile trasformatasi in qualcosa di straordinario nelle ore successive alla vittoria. Se in pista poco dopo l'arrivo e nelle prime dichiarazioni post gara, Hughes era apparso totalmente sbalordito da quanto compiuto senza realizzare del tutto la propria impresa, il velocista britannico ha ulteriormente dato valore alla propria prova, postando su Instagram la sua stessa incredibile predizione: "Mi ero svegliato con un sogno questa mattina", ha scritto sui social.

E così la giornata newyorkese da straordinaria so è trasformata in qualcosa di assolutamente epico. In effetti subito dopo l'arrivo non è passato inosservato il comportamento di Hughes che è andato ben oltre la semplice meraviglia di aver fatto un nuovo primato. Il velocista britannico è rimasto per diversi istanti quasi incredulo, esterrefatto per quanto fosse accaduto, quasi a non credere ai propri occhi. Il racconto di quei momenti sono stati svelati, ai microfoni della BBC, dalo stesso Hughes: "Questa mattina mi sono svegliato con in mente solo una cosa, 9:83. Quando al traguardo ho alzato gli occhi e ho visto poi quel tempo sul cronometro, non so se avete notato la mia reazione… Ero sbalordito e ho subito pensato: "Cos'è successo? Il sogno è realtà, pazzesco".

Sul proprio account Instagram Hughes ha poi pubblicato la propria "profezia": "Giorno della gara di New York. Corro 9.83. Avere fede. Sono preparato e posso fare ogni cosa attraverso Cristo che mi rafforza". Scritto, fatto. Con il cronometro stampato sul tempo sognato: "Tutto è davvero possibile" ha continuato poi Hughes rivivendo la propria impresa. "La cosa bella è che non abbiamo ancora iniziato a lavorare puntando sulla velocità, ma sulla resistenza… anche il mio allenatore sarà euforico". Come l'oramai ex primatista britannico, Christie: "Ogni volta che può mi aiuta e mi sostiene" ha rivelato Hughes.

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