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Velasco alla vigilia dei Mondiali di volley: “L’Italia è un paese vecchio, di vecchi. Dove tutti si lamentano”

Alla vigilia della Coppa iridata, il tecnico dell’Italvolley femminile parla di tutto, spingendosi ben oltre l’ambito agonistico. Poi incoraggia la sua squadra all’impresa: “Le ragazze hanno fatto un patto, vogliono vincere il Mondiale dopo le Olimpiadi e la Nations League”. E nello sport non siamo più solo calcio sui maccheroni: “È cambiata la mentalità”.
A cura di Maurizio De Santis
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Julio Velasco può fare la storia con la nazionale femminile di pallavolo. Alla vigilia dei Mondiali che si giocheranno in Thailandia parla di tutto, spingendosi ben oltre l'ambito sportivo. E quando pensa all'Italia, fa una riflessione agrodolce. Per incoraggiare le sue giocatrici ribadisce che indossano la maglia di un Paese "bello e ricco" per tradizione, cultura e costumi, oltre che per la buona cucina. Ma ha un cruccio e lo dice senza giri di parole: "L'Italia è un Paese vecchio, di vecchi. Un po' troppo conservatore. Dove si sta molto bene, malgrado tutti si lamentino. E c'è qualcosa che non funziona".

La riflessione di Velasco sull'Italia oltre lo sport: "Qui si fatica a cambiare"

È il suo modo di interpretare la figura di allenatore che mescola pragmatismo, particolare attenzione alla persona oltre che all'atleta e ricerca del miglioramento costante: un approccio e una mentalità applicabili non solo allo sport ma anche ad altri ambiti della vita. Ecco perché non sorprende che le sue riflessioni vadano al di là del recinto agonistico. Il contesto non può essere ignorato, non si può perdere il contatto con la realtà. Non esiste una dimensione parallela. E quando gli viene chiesto se c'è qualcosa che non gli piace dell'Italia replica in maniera molto chiara, spiegando bene qual è il ragionamento che lui stesso propone alle sue ragazze.

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"Non c'è nulla che non mi vada a genio", racconta Velasco nell'intervista alla Gazzetta dello Sport facendo una riflessione che tocca molti altri aspetti della realtà. E va subito al nocciolo della questione: "Mi disturba solo un po' che l’italiano sia troppo conservatore. L'Italia è un Paese vecchio, di vecchi. Dove si sta molto bene, malgrado tutti si lamentino". No si erge a censore e precisa: "Ma dove si sta bene, si fatica a cambiare". Altra pecca che mette a nudo, non gli piace l'atteggiamento per effetto del quale "si vede sempre tutto negativo. Lo dico anche alle ragazze: vi rendete conto che vivete in uno dei Paesi più ricchi e più belli e dove si mangia meglio?". 

L'elogio dello sport tricolore: "Le vittorie sono il risultato di una nuova mentalità"

Jannik Sinner nel tennis, le imprese nell'atletica e la forza consolidata nel nuoto scandiscono i risultati dell'Italia che non è più solo calcio sui maccheroni. In tal senso, il Paese è cresciuto in maniera esponenziale. Il motivo è da ricerca nell'operato del Coni che "ha fatto molto, i risultati nei grandi appuntamenti sono il prodotto di una nuova mentalità. E non è vero che in altri Paesi ci sia maggiore cultura sportiva. Abbiamo eccellenze straordinarie e gente validissima ovunque".

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L'Italvolley femminile può fare la storia dopo Olimpiadi e Nations League

L'Italvolley femminile arriva ai Mondiali forte dell'oro olimpico conquistato ai Giochi di Parigi 2024, del successo in Nations League. Manca ancora una casella per fare la storia e dare un senso epico (anche) alle 29 vittorie di finale ottenute finora: il trionfo iridato che manca da tanto, troppo tempo (24 anni fa, nel 2011, finì davanti a Usa e Cina). Velasco rivela: "Le ragazze hanno addirittura fatto un patto tra loro. Sono motivate per fare di tutto affinché l'Italia vinca finalmente un Mondiale dopo 24 anni e che questo gruppo non ha mai vinto. Sono consapevoli che possono fare la storia se ci riescono dopo le Olimpiadi e la Nations League".

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