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Sei Nazioni a rischio sciopero, il Galles non si allena: gara con l’Inghilterra in forte dubbio

La Nazionale gallese è pronta a incrociare le braccia e a non scendere in campo per la 3a giornata del Sei Nazioni di rugby. I giocatori e la Federazione continuano i colloqui: “Spero si trovi un compromesso, il rischio è reale” ha detto il capo allenatore in vista del match contro l’Inghilterra di sabato 25 febbraio.
A cura di Alessio Pediglieri
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Nessun allenamento tranne una seduta in mattinata e formazione ufficiale rinviata a ridosso del match contro l'Inghilterra che è in programma sabato pomeriggio alle 17.45 per la terza giornata del Sei Nazioni 2023. Così la nazionale del Galles sta alimentando la vigilia di una gara fondamentale per il prosieguo nel torneo, minacciando lo sciopero da parte dei giocatori, in rivolta con le regole federali della propria nazione.

Sembrava fosse una semplice agitazione e invece il rischio di assistere ad un rinvio della gara tra Galles e Inghilterra di sabato pomeriggio al momento è più che reale. I giocatori gallesi stanno protestando da tempo contro alcune regole che li limitano e che ritengono oramai essere più che obsolete soprattutto dopo lo storico cambiamento avvenuto dopo la pandemia che ha riscritto le regole del gioco. Una protesta che potrebbe sfociare nella sua massima espressione senza scendere in campo, una possibilità che appare possibile se non si riuscirà a trovare un accordo federale.

Nella giornata di martedì doveva essere diramata la formazione ufficiale del XV gallese ma non si è potuto farlo perché i giocatori non si sono nemmeno allenati e per il capo allenatore Warren Gatland non è stato possibile procedere con la selezione dei titolari: "Una situazione di estrema di incertezza, perciò l'unica è meglio aspettare" ha detto davanti ai giornalisti, senza annullare la conferenza stampa. In cui è entrato sull'argomento in modo chiaro e diretto: "Voglio solo che si faccia maggiore chiarezza a favore dei giocatori, attorno ai quali stanno accadendo troppe cose che li distraggono. Meglio permettere ai giocatori di staccare la spina per poi ripartire".

"La formazione la daremo giovedì" ha poi concluso Gatland che ha fatto svolgere una singola seduta ai suoi nella mattinata di martedì, mentre la Federazione di rugby del Galles sta vagliando le richieste dei giocatori. Tra queste, la possibilità di venire convocati in nazionale senza il ‘cappio' delle 60 presenze in squadra, un problema reale per tutti coloro che militano in società all'estero. Un'altra richiesta è quella di una maggior rappresentanza sindacale all'interno della Federazione, nonché un intervento di fronte alla crisi finanziaria interna.

"Tutti argomenti di cui si sta discutendo in questi giorni, con i giocatori impegnati più nelle riunioni che in campo" ha ribadito un infastidito Gatland, che poi ha confermato il rischio reale: "Non sono parole, è una vera minaccia, su questo non ci sono dubbi. Le richieste dei giocatori sono ragionevoli, quindi bisognerà trovare una via di mezzo. Non si vince mai favorendo una sola parte, bisogna sempre trovare un compromesso". In attesa di capire se alla fine si giocherà oppure no regolarmente tutta la terza giornata del Sei Nazioni

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