Myriam Sylla e il rituale in stanza con Alessia Orro: “Con l’incenso, direi che l’ho fatto bene”

Myriam Sylla è l'anima e il ventre della meravigliosa Italia femminile di volley allenata da Julio Velasco, oltre che ovviamente una schiacciatrice strepitosa. La 30enne palermitana ha messo in bacheca tutto e di più, sia a livello di club che con la nazionale. I Mondiali vinti a inizio settembre in Thailandia sono l'ultima perla di una striscia aperta di successi che è arrivata a 36 partite consecutive senza sconfitte da giugno 2024: in mezzo due Nations League portate a casa e un oro olimpico. La Sylla racconta scherzando di aver messo in atto anche pratiche non strettamente pallavolistiche per centrare l'obiettivo.
Il rituale di Myriam Sylla in stanza con Alessia Orro ai Mondiali in Thailandia
"Io e la Orro avevamo dimenticato a casa il Palo Santo, quei bastoncini che si bruciano per togliere le energie negative, così abbiamo comprato in un baracchino l'incenso millefiori – spiega Myriam alla ‘Gazzetta dello Sport' – Alessia mi ha fatto anche dei video in cui facevo tipo la sciamana e depuravo la camera. Non so se ho sbagliato, perché poi si è scavigliata, ma abbiamo vinto e lei è stata MVP, quindi direi che il rituale l'ho fatto bene".

Se la Orro ha vinto sia il premio di miglior palleggiatrice che quello di miglior giocatrice in assoluto dei Mondiali, la Sylla è rimasta all'asciutto e non nasconde di essere rimasta sorpresa, anche se ammette che nel suo ruolo sono state premiate delle giocatrici fortissime: "Sono onesta e dico che mi ha sorpreso, principalmente per le ultime due gare, perché prima non avevo fatto granché e le statistiche contano. Però a vedere le bande che hanno premiato, che cosa devi dire? Gabi, ragazzi, è ingiocabile, e pure Ishikawa è stata fenomenale. Sono contenta per loro, soprattutto per Mayu perché a me le giapponesi piacciono molto, hanno fatto una cosa fuori dal normale giocando ai livelli di gente che è il doppio, più alta e più fisicata di loro".
Dopo la finale vinta con la Turchia, "praticamente mi è scoppiato il telefono" dice Myriam, che aggiunge: "Troppe emozioni. Non me ne vogliano gli amici se ho risposto dopo giorni o non l'ho fatto. Perché io ho una filosofia: quando vinci, ti devi godere il momento, ma se ti metti a leggere tutti i messaggi il momento se n'è andato. Un messaggio che invece è rimasto nel mio cuore Quello del mio fidanzato Alessandro. Amore! Dopo la semifinale mi ha scritto: adesso puoi fare tutto quello che vuoi. Detto da lui, significa che ha proprio sofferto tanto".

Il futuro in nazionale: "Aspetto di incontrare Velasco, che consigli mi darà. Lui è un maestro di vita"
Non può mancare un capitolo dedicato al grande Julio Velasco, la cui competenza, esperienza e saggezza hanno trasformato le macerie dell'Italvolley femminile di Mazzanti nell'attuale corazzata, un gruppo indistruttibile prima ancora che un insieme di campionesse. La Sylla lo incontrerà prima di decidere il suo futuro in nazionale: "Cosa mi ha detto Velasco al termine della finale? Una cosa che voglio tenere per me e che mi rende molto, molto orgogliosa. Un bilancio dei miei 10 anni di Italia? Ottimo perché ho vinto tutto, quasi non mi sembra vero che sono io, ma più in là non ho ancora pensato. Ovvio che uno riflette un po': sono diventata grande, ci sono delle priorità. E comunque aspetto di incontrare Velasco quest'inverno, sentire anche qual è la sua idea, che consigli mi darà. Lui è un maestro di vita, non sbaglia mai".