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La stanza degli orrori nella ginnastica: “Eravamo bambine, ci picchiavano con la frusta”

La denuncia dell’atleta rumena, Golgota, ha fatto scoppiare lo scandalo nella ginnastica rumena. Un’altra ex ginnasta ha raccontato: “Non riuscivo a dormire, a riposare, tremavo e avevo sempre paura. Eravamo terrorizzate”.
A cura di Maurizio De Santis
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La denuncia della ginnasta romena, Denisa Golgota, è stata come scoperchiare il vaso di Pandora: quel che ne è uscito è una favola degli orrori in cui non c'è lieto fine ma solo angoscia e sofferenza. Le molestie subite e raccontate dopo i campionati mondiali di artistica a Giacarta sono passate inizialmente sotto traccia ma adesso quel che sembrava una voce isolata ha trovato sponda in altre testimonianze. "Ci aspettavano in una stanza e ci frustavano, ci picchiavano come animali e avevano dagli 8 ai 10 anni". La fonte di queste accuse gravissime non è nota, si sa solo che è un ex atleta e solo oggi ha trovato la forza di portare alla luce anni di abusi e di violenze perpetratele perché sofferenza e disciplina hanno scandito la ferrea educazione agonistica impartita dagli allenatori.

La testimonianza shock dell'ex ginnasta rumena

A finire nell'occhio dei ciclone è Camelia Voinea, medaglia olimpica. Sarebbe lei – secondo la ginnasta che ha scelto di restare nel cono d'ombra – e i metodi che utilizzava la causa di patimenti fisici e psicologici. Tali che "dopo otto anni di duro allenamento, non volevo più continuare a fare ginnastica". 

Cosa accadeva? A sentire le rivelazioni rese a al quotidiano GOLAZO.ro vengono i brividi addosso e una sensazione di angoscia. La giovane descrive la sua esperienza come un calvario caratterizzato da "insulti, urla" e un trattamento durissimo che non faceva sconti di alcun tipo e non ammetteva debolezze. Chi avrebbe sbagliato, chi avrebbe mostrato anche solo un attimo di smarrimento, chi avrebbe osato una minima reazione l'avrebbe pagata cara. "Voinea aveva una frusta. Era fatta di gomma o qualcosa di simile e con quella ti colpiva sulle gambe o sulle mani. Ci picchiava come animali… Avevamo 8, 9, 10 anni e ricordo ancora quelle frustate come se fosse ieri".

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L'ex ginnasta ha chiarito anche come sta oggi e quali sono le conseguenze emotive di quegli anni votati alla ricerca di un sogno trasformatosi in incubo. "Non riuscivo a dormire, a riposare, tremavo e avevo sempre paura. Eravamo terrorizzate perché sapevamo che se avessimo detto qualcosa per noi sarebbe stato anche peggio. Sapevamo cosa ci sarebbe accaduto… bastava sgarrare e ci avrebbe picchiate nello spogliatoio. Le altre aspettavano fuori, in corridoio, chi andava dentro…".

Lo scandalo dopo la denuncia di Golgota, dopo i Mondiali a Giacarta

Fin qui la testimonianza che dà forza alle parole di Golgota che non ha fatto nomi specifici ma ha sottolineato qual è il clima che si respira attualmente all'interno della nazionale e le minacce ricevute durante l'ultima edizione dei campionati mondiali. C'è una frase che, più di tutte, è emblematica dell'aura di terrore: "Vorrei prenderla a pugni in bocca finché non sarà sfigurata e avrà bisogno di un intervento di chirurgia plastica". E Golgota ne sa qualcosa.

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